17 Febbraio 2025

Controllo: il punto sulla terza torre di Novoli

Con l’audizione del direttore della Direzione opere pubbliche Michele Mazzoni. Nel corso dei lavori illustrato il nuovo Piano sanitario sociale integrato regionale (Pssir) 2024-2026

Comunicato stampa n. 146
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Firenze – Le opere strategiche individuate entro il 31 gennaio 2025 dalla Giunta regionale, in una specifica delibera (la 51 del 27 gennaio 2025), che prende spunto dalla legge sul Patrimonio, sono due: il potenziamento dell’ospedale Meyer e la riorganizzazione degli uffici a Novoli, con la cosiddetta Terza torre. Per queste due opere è possibile applicare una diversa procedura, attraverso la Conferenza dei Servizi. Lo ha affermato Michele Mazzoni, direttore della Direzione opere pubbliche, nel corso dell’audizione in commissione Controllo, guidata da Alessandro Capecchi (FdI), per fare il punto proprio sulla Terza Torre.

Ad oggi, per nessuna delle due opere è stato attivato il percorso della Conferenza dei Servizi, e soprattutto la Giunta non intende seguire questo iter per la Terza Torre, essendo intenzionata a passare dal Consiglio comunale. Allora cui prodest? Ha chiesto il presidente Capecchi, riflettendo se tale decisione sia strettamente legata al Comune di Firenze. Inoltre: questo riassetto irreversibile degli uffici riguarderà anche il Consiglio regionale? Ha domandato Capecchi, chiedendo un aggiornamento su progettualità e costi.

Questo in sintesi lo stato dell’arte illustrato dal direttore: il processo è partito con la modifica della legge 77, dando il via al concorso per la progettazione nel dicembre 2023, con conseguente consegna degli elaborati, da parte dei vincitori, nel marzo 2024. Una volta verificato il progetto, si è passati all’approvazione del documento progettuale e alla comunicazione al Comune di Firenze, in vista della progettazione esecutiva. Nell’attesa sono partiti alcuni servizi complementari: sondaggi per verificare la tenuta della palificata di fondazione del nuovo imponente edificio, verifica bellica e verifica archeologica.

Diverse le richieste di approfondimento dei consiglieri intervenuti: accanto al quadro economico finanziario, ricordiamo la riflessione sul patrimonio esistente, i tempi del Comune di Firenze per esprimersi, il risparmio sugli affitti. In questa riorganizzazione è difficile intravedere i numeri anche per il Consiglio regionale, ma tale scelta di carattere logistico verrà ulteriormente approfondita, nel corso di una nuova seduta di commissione, così da avere una idea più dettagliata sulla fattibilità economica e sugli eventuali risparmi, ha annunciato il presidente.

Stesso aggiornamento anche sul nuovo Piano sanitario sociale integrato regionale (Pssir) 2024-2026, illustrato in commissione e sul quale si è registrato un approfondito dibattito.

Ricordiamo che il documento si divide in tre parti: una contenutistica, con gli elementi identificativi del nuovo piano, i quadri di riferimento normativo programmatico e conoscitivo, le sfide del modello toscano, gli obiettivi generali; una che elenca gli obiettivi specifici e una sezione valutativa, di partecipazione e confronto con l’esterno. L’approccio adottato è la strategia “One Health” che amplia il concetto di salute e propone un sistema integrato, con la persona sempre e comunque al centro. Da qui i tre pilastri del piano: ripensare i modelli organizzativi, anticipare le risposte ai nuovi bisogni di salute, coinvolgere professionisti, comunità, istituzioni e singoli cittadini nell’uso consapevole dei servizi e delle prestazioni del servizio sanitario regionale. Tra le sfide su cui lavorare, quella di migliorare l’accesso alle cure, la salute mentale, lo sviluppo della rete delle cure palliative e croniche, la difficoltà nel reclutamento di alcune figure professionali, la sostenibilità economica del sistema.

Ma come poter raggiungere tutta la popolazione, mi riferisco soprattutto alle persone anziane, quando si parla di telemedicina e teleassistenza? In sintesi: come raccontare questo piano a chi si trova nel bisogno? Queste le domande di Maurizio Sguanci (Iv), parendo il dibattito in commissione. Elisa Tozzi (FdI) ha chiesto approfondimenti sui criteri di riparto tra le Asl; Silvia Noferi (M5S), premettendo come la stessa illustrazione sia stata complessa, ha posto l’accento sui tempi di realizzazione; Andrea Pieroni (Pd) si è invece soffermato sulle risorse attivabili e sulle case di comunità; un tema ripreso anche dal consigliere Cristiano Benucci (Pd), accanto alla problematica relativa alla garanzia dei servizi nelle aree periferiche e montane.

Il presidente Capecchi, infine, è stato chiaro: “questo piano arriva con 4 anni di ritardo e, in tema di partecipazione, le tre presentazioni nelle città universitarie di Firenze, Pisa e Siena” sembrano lasciare fuori proprio chi ha davvero bisogno di servizi. “A noi interessa la tenuta e sostenibilità del sistema”, ha concluso, aggiornando la riflessione ad una prossima seduta di commissione.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana