Commissione: polizia rurale, ‘schema di regolamento’ per la cura del territorio
La proposta di legge, illustrata in commissione congiunta Sviluppo rurale, presieduta da Gianni Anselmi (Pd) e Ambiente e territorio, presieduta da Lucia De Robertis (Pd), è stata licenziata a maggioranza
Firenze – Semplificare le procedure e perseguire maggiore coerenza e uniformità nella cura del territorio regionale, dettare disposizioni finalizzate ad individuare obiettivi e contenuti di massima dei regolamenti comunali di polizia rurale e prevedere la disposizione, da parte della Regione, di uno schema di regolamento con i requisiti minimi contenuti. Questo l’obiettivo della proposta di legge che è stata licenziata a maggioranza in commissione congiunta Sviluppo rurale, presieduta da Gianni Anselmi (Pd) e Ambiente e territorio, presieduta da Lucia De Robertis (Pd).
L’atto è stato illustrato da Cristiano Benucci (Pd) il quale ha ribadito che “si pone uno schema di regolamento omogeneo a cui i Comuni possono riferirsi”, si tratta di “una legge che serve alla Toscana, ai sindaci e ai cittadini e aiuta a combattere gli impatti che il cambiamento climatico ci sta riservando”. Il consigliere ha illustrato gli emendamenti necessari per “superare le criticità emerse dalla scheda di fattibilità”. Si rettifica l’articolo sulla vigilanza e le sanzioni, “l’autorità comunale esercita la vigilanza sul rispetto e sull’applicazione delle norme e delle prescrizioni del regolamento comunale di polizia rurale in materia di manutenzione del territorio. Per le violazioni delle disposizioni dei regolamenti comunali si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a mille euro alle eventuali sanzioni amministrative accessorie”. Si stabilisce inoltre che “la Giunta entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge approva con deliberazione lo schema tipo di regolamento comunale di polizia rurale, definendo i requisiti minimi” per la manutenzione del territorio.
Elena Meini (Lega) ha ribadito la condivisione dell’atto dal punto di vista politico “per la volontà di approvare una norma per la gestione del territorio”, ma ha sollevato dubbi dal punto di vista legislativo. “Anche sulla base degli emendamenti – afferma – continuo ad avere dubbi sulla definizione di schema di regolamento o si fa un regolamento o si fanno delle linee guida che non rischiano l’impugnativa”.
“Condivisione del fine” anche da parte di Alessandro Capecchi (FdI), ma “non dello strumento che – aggiunge – pone alcune criticità, in parte superabili dagli emendamenti, ma che permangono su alcune questioni di fondo, sia sulla competenza da parte della Regione sia riguardo all’intervento a costo zero, perché se non mettiamo i soldi, i Comuni che operano i controlli non sono poi in grado di garantirli”.
“Noto che di recente ci sono state proposte di deliberazione o di legge che hanno portato all’attenzione limiti di ordine costituzionale – ha detto Massimiliano Riccardo Baldini (Lega) – e questo spesso è stato giustificato per il messaggio generale che si è voluto dare. Qualche riflessione va fatta su questo approccio”.
“Questa norma crea un’articolazione che complica in termini di efficacia quello che si vuol rappresentare”, ha concluso il portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega).
L’atto sarà all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale.