Biblioteca Pietro Leopoldo: mezzo secolo di storia con lo sguardo al futuro
A raccontare i primi cinquant’anni non solo gli addetti ai lavori ma anche gli utenti, nel corso del webinar con interventi moderati dalla giornalista Sara Ghilardi
di Paola Scuffi
Firenze – “Non solo si festeggia una storia, un compleanno di ben 50 anni, quello della Biblioteca Pietro Leopoldo, ma soprattutto si celebra un nuovo inizio, ovvero un’apertura del Consiglio regionale e della politica verso i cittadini, perché investire in cultura significa investire in libertà: quanto più daremo modo al cittadino di conoscere e approfondire, tanto più daremo lui la possibilità di essere un uomo libero”. Così Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, nel portare i saluti al webinar dedicato a un anniversario di eccezione, che ben si lega alla figura del Pegaso, il cavallo che ha radici ben salde ma che, grazie alle proprie ali, vola verso la libertà. Da qui la sottolineatura del presidente: “Grazie alla nostra Biblioteca possiamo approfondire al meglio e riflettere su ciò che siamo, preparandoci però alla sfida del domani, la Toscana del 2050”. “Un grazie di cuore va quindi a tutti coloro che lavorano in biblioteca, a chi ha creduto e ha investito nel tempo in questa realtà, nata nel 1971 grazie all’intuizione vincente di Giorgio Morales: dai testi giuridici di allora siamo arrivati ad una struttura ben diversa che, oltre alla location indovinata a palazzo Cerretani, mi auguro continui a unire sempre le nuove tecnologie e l’umanità, capace di accogliere gli utenti e di coccolarli”, ha concluso il presidente, lanciando e commentando il video di Fondazione Sistema Toscana e lo sbarco su YouTube della Biblioteca.
In tale contesto si sono inseriti gli interventi di Cinzia Guerrini, dirigente della Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo, Katia Ferri, responsabile dei servizi e Elena Michelagnoli, responsabile della gestione, per farci conoscere più da vicino una struttura sempre più al passo con i tempi. Per dirlo con le parole della dirigente, che in modo puntuale ha ripercorso la storia: “Mi auguro che questo compleanno sia l’occasione per riflettere sull’importanza delle biblioteche nella società odierna, non solo dal punto di vista culturale, ma essenzialmente come bene comune”. Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi di Ferri e Michelagnoli, che si sono soffermate rispettivamente sui servizi offerti: dalla pagina speciale in digitale alla realizzazione di iniziative culturali, per arrivare a parlare di un patrimonio immenso, che comprende giornali, banche dati, fondi documentari, per tratteggiare “un ritratto a più voci, per capire, insieme agli utenti, dove siamo ma soprattutto dove andare”, ha commentato Ferri, accennando anche alle visite guidate alla Biblioteca, in programma per il 24 e 26 novembre e per il 3 dicembre. “Mi piacerebbe venisse affrontato e approfondito il tema di come è cambiata la figura del bibliotecario, che pone comunque sempre al centro l’utente e la qualità del servizio”, ha sottolineato Michelagnoli.
E sono stati proprio gli utenti, i bibliotecari e gli amministratori che “hanno regalato il loro sentire” nel video che ha raccolto 73 testimonianze, per toccare con mano “il capitale narrativo della Biblioteca della Toscana”, come ha spiegato nel corso del proprio intervento Chiara Faggiolani, docente di Biblioteconomia all’Università di Roma La Sapienza. Partendo da una citazione di Roland Barthes, “Il racconto è là come la vita”, la studiosa ha parlato del racconto inteso come comunicazione e come comprensione, per concentrarsi – attraverso le 73 narrazioni – su tre parole chiave: “accogliente, bella, indispensabile”; un luogo che va oltre ogni possibile misura, ma che si può narrare, “per continuare a conquistare il cuore e la mente di tutti”.
Grazie allora alla Biblioteca Pietro Leopoldo e a tutte le biblioteche della Toscana, ha affermato
Carlo Ghilli, presidente della sezione Associazione italiana biblioteche (Aib) della nostra regione, per il loro essere “istituzioni radicate nella società, grazie agli investimenti e all’impegno dei bibliotecari, in costante rapporto con gli utenti, che ci rende orgogliosi della nostra professione, capace di produrre valore, in termini di cittadinanza e democrazia”. “Complimenti ai colleghi e agli amministratori – ha concluso – per questi 50 anni di storia, che invitano oggi a nuove progettualità e nuovi sostegni”, anche sulla scia dell’emergenza legata all’emergenza Covid. Unica nota stonata: “le biblioteche non sono state inserite nel Pnrr”.
Ulteriori informazioni sui primi cinquant’anni della Biblioteca sono consultabili a questo link: https://bit.ly/3wFhoiw