26 Luglio 2022

Aula: sì al rendiconto per l’anno finanziario 2021

Il Consiglio regionale si è espresso a maggioranza con 24 sì, 14 no e nessun astenuto

Comunicato stampa n. 0709
Stampa/Salva
Condividi

di

Firenze Il rendiconto generale per l’anno finanziario 2021 è stato illustrato in Aula dal vicepresidente della commissione regionale Controllo ed è stato approvato a maggioranza.

Il vicepresidente, illustrando il rendiconto, ha ricordato il prezioso contributo fornito dalla Corte dei conti nel ruolo non solo di mero controllo ma anche di ausilio tecnico, prodigo di raccomandazioni e di rilievi critici sempre nell’ottica del dialogo costruttivo.

I numeri del rendiconto in sintesi: le previsioni definitive hanno determinato entrate ed uscite pari ad oltre 17 miliardi e 527 milioni di euro, per effetto delle previsioni iniziali stimate in più di 15 miliardi e 404 milioni e di variazioni successive per più di 2 miliardi.

Per quanto riguarda l’ammontare dei residui attivi essi si attestano a circa 4 miliardi di euro, analogamente il totale dei residui passivi va oltre i 5 miliardi e mezzo di euro. In conclusione, al termine dell’esercizio finanziario 2021, è risultato un saldo finanziario positivo di poco più di 346 milioni che, a fronte di un avanzo vincolato di 1872 milioni, determina un disavanzo di amministrazione nell’ordine di 1526 milioni (tale dato risulta dalla differenza tra 1872 e 346 milioni).

Da evidenziare come progressivamente, dal 2019 al 2021, il disavanzo di amministrazione si sia ridotto, passando dai 1967 milioni nel 2019 ai 1688 milioni del 2020, per attestarsi – come detto – ai 1526 milioni nel 2021.

Ancora altri dati da segnalare: l’utilizzo dei fondi di riserva per complessivi 104 milioni di euro, di cui 73 per il finanziamento a favore delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale, per la copertura dei disavanzi derivanti dagli extra costi dell’emergenza Covid; l’accertato delle attività di contrasto alle evasioni fiscali, pari nel 2021, ad oltre 204 milioni di euro; l’indebitamento complessivo della Regione, che risulta di 1968 milioni di euro nel 2021, in aumento rispetto ai 1914 del 2020.

Il vicepresidente ha sottolineato la performance positiva della Regione nella gestione dei fondi europei così come l’incremento degli investimenti nel 2021 quando sono stati attivati circa 152 milioni ai quali si è fatto fronte con la contrazione di un nuovo mutuo e che questo non impatta sull’incremento del debito dei cittadini toscani pari a 533 euro pro capite, ben al di sotto della media nazionale oltre mille e 400.

Riguardo ai rilievi assunti dalla Corte dei Conti si è evidenziato che meritano approfondimenti l’indennità degli organi di staff delle strutture politiche di Giunta e Consiglio, visto che derivano dalla legge regionale 1 del 2009. Anche altre sottolineature meritano di essere assunte, come quella dello slittamento degli investimenti, anche se quelli citati che riguardano la tangenziale di Lucca e la Darsena Europa di Livorno sono investimenti di cui non è titolare la Regione, poiché la Regione compartecipa, e gli slittamenti dipendono anche dall’attività che coinvolge altri enti come ad esempio Anas o l’Autorità portuale.

Diversi gli spunti di riflessione da parte del presidente della commissione Controllo a partire  dal sistema della contrazione dei mutui e quindi dalle criticità in sanità, nel rapporto tra Regione e Asl; dalla questione delle società partecipate, che hanno visto approfondimenti in commissione, in particolare su Terme di Montecatini, Fidi Toscana e Marmi e macchine di Carrara; nonché dalla sospensione di giudizio della Corte unicamente sui capitoli di spesa riguardanti gli emolumenti al personale di supporto degli organi politici di Giunta e Consiglio.

Tra le note positive il presidente ha ricordato il passaggio in cui la Corte dei Conti ha rilevato la diminuzione del disavanzo, anche se rimane il quinto più alto in Italia: tra i 12 e i 13 miliardi di euro, dei quali l’80per cento è assorbito dalla spesa del servizio sanitario.

Un altro elemento oggetto di valutazione riguarda le spese del personale del Consiglio affidate alla Giunta ma si ritiene che per avere una piena autonomia organizzativa il Consiglio debba riappropriarsi della gestione del personale.  In conclusione, il presidente ha ricordato che la Corte ha evidenziato che i referenti del giudizio di parifica sono i consiglieri e l’assemblea nel suo complesso e che l’amministrazione regionale, al di là di un miglioramento sui conti, ad oggi sul disavanzo non ha recuperato il ritardo rispetto alla programmazione complessiva.

Qui è possibile ascoltare l’illustrazione del provvedimento e gli interventi dei consiglieri

————–

La comunicazione istituzionale dell’Ufficio stampa del Consiglio regionale della Toscana dal 21 luglio 2022 è soggetta alle disposizioni in materia di par condicio

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana