2 Ottobre 2024

Regione: seconda variazione Bilancio approvata a maggioranza

Hanno votato a favore Pd e Italia Viva, contrari Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 stelle. Approvati anche alcuni atti collegati. L’intervento illustrativo del presidente della commissione Affari istituzionali, Programmazione e Bilancio, Giacomo Bugliani (Pd), sui provvedimenti di natura finanziaria e programmatoria. Il presidente Giani presenta un pacchetto di emendamenti. Il dibattito in Aula e la replica dell’assessora Nardini

comunicato n. 0966
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Firenze – Un’illustrazione omnicomprensiva sul complesso dei provvedimenti di natura finanziaria e programmatoria – gli interventi normativi collegati alla seconda variazione al Bilancio di previsione finanziario 2024-2026, con la conseguente proposta di legge di variazione, il Documento di economia e finanza (Defr) per l’anno 2025 e l’integrazione alla nota di aggiornamento al Defr 2024 – ha visto il presidente della commissione Affari istituzionali, programmazione e bilancio, Giacomo Bugliani (Pd), presentare all’Assemblea una esaustiva panoramica sulla manovra.

Partendo dalle modifiche agli stanziamenti previsti nel 2024 che prevedono una riduzione dei volumi complessivi dell’entrata e della spesa per -26milioni 686mila 537,58 Euro nel 2024, e un incremento sulle annualità successive di +2milioni 18mila 154,99 nel 2025 e di +49milioni 398mila 694,79 nel 2026, Bugliani si è soffermato in particolare sull’azzeramento degli oneri sul debito, posti a carico delle risorse del fondo sanitario e sul contestuale recupero della spesa nell’ambito delle risorse ordinarie del bilancio sulle annualità 2024-2025-2026. In sintesi: alla copertura finanziaria si provvede attraverso le risorse derivanti dalla manovra fiscale sull’addizionale regionale Irpef, prevedendo un incremento delle risorse di entrata ‘Imposte, Tasse e Proventi’ (20milioni 830mila euro sul 2024; 17milioni 920mila euro sul 2025 e 12milioni 560mila euro sul 2026) e una corrispondente riduzione delle risorse di entrata ‘Tributi destinati al finanziamento della sanità’. Gli stanziamenti del fondo sanitario 2024-2025-2026 e destinati al rimborso della quota interessi e della quota capitale di ammortamento sul debito, vengono recuperati attraverso uno storno compensativo per essere destinati al finanziamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) (21milioni 800mila euro per il 2024; 18milioni 600mila euro per il 2025 e 13milioni 220mila euro per il 2026). Restando sempre in ambito sanitario, e in considerazione dell’intesa sancita in Conferenza Stato-Regioni in aprile, sono stati acquisiti nel bilancio regionale sull’annualità 2024 16milioni 530mila euro a titolo di riparto del primo acconto 2023 delle risorse vincolate del Fondo sanitario nazionale derivanti dall’emersione dei lavoratori stranieri irregolari. Da qui la possibilità di procedere alla riduzione di 16milioni 530mila euro delle risorse già stanziate nella prima variazione del bilancio di previsione 2024-2026.

Come sottolineato dal presidente le altre modifiche contenute in questa seconda variazione al bilancio nascono dall’esigenza di stanziare risorse necessarie a garantire la copertura finanziaria  di sopravvenute spese, come ad esempio gli interventi a favore della Laguna di Orbetello, attraverso il riconoscimento di un sostegno finanziario alle imprese della pesca e dell’acquacoltura, per 450mila euro per il 2024, accanto al sostegno alle imprese del settore del turismo e del commercio nella frazione di Ansedonia, per complessivi 190mila euro a valere sull’annualità 2024.

Sul versante degli stanziamenti a favore del settore della Cultura, Bugliani ha dettagliato i 10milioni stanziati per il 2024, rispettivamente per il sostegno del sistema dello spettacolo (8milioni 340mila euro); della Fondazione Carnevale di Viareggio per la manifestazione 2024 (1milione) e della Fondazione Festival Pucciniano, per la costruzione del teatro all’interno del Parco della musica a Torre del Lago Puccini nel Comune di Viareggio (660mila euro).

Tra le altre previsioni di spesa si annoverano, inoltre, quelle relative al diritto allo studio e per l’accesso e la frequenza alle scuole materne non statali (1milione 600mila euro nel 2024), all’inclusione scolastica per il trasporto degli studenti disabili (200mila euro nel 2024) e per l’integrazione sociale dei disabili nelle scuole dell’infanzia (200mila nel 2025); all’integrazione delle risorse del fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro (100mila euro nel 2024). Ancora, da ricordare le risorse per l’attuazione di interventi pubblici forestali, nell’ambito del Piano regionale agricolo forestale e per la prevenzione e la lotta degli incendi boschivi (1milione 350mila euro nel 2024), accanto al sostegno per lo svolgimento delle funzioni di controllo e di contenimento della fauna selvatica (1milione 250mila euro per il 2024); nonché il rifinanziamento della legge regionale 4/2022 Custodi della montagna toscana per contrastare lo spopolamento e rivitalizzare il tessuto sociale ed economico dei territori montani. Ed ancora: l’integrazione dello stanziamento per l’estensione tramviaria della Linea 1 verso l’ospedale pediatrico Meyer (800mila euro nel 2024); le risorse necessarie per corrispondere la quota 2024 di rimborso allo Stato di quanto versato nel 2020 alle Regioni a titolo di ristoro delle minori entrate derivanti dalle attività di lotta all’evasione (3milioni 910mila euro); l’integrazione degli stanziamenti per garantire l’assistenza tecnica del Piano nazionale di ripresa e resilienza (240mila euro nel 2025 e 110mila nel 2026) e per l’assistenza tecnica del Piano regionale cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-2027 (1milione per il 2025 e 2milioni per il 2026).

Il presidente si è soffermato anche sulla rimodulazione delle risorse della programmazione comunitaria 2021-2027 relative al Programma regionale Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), al Programma regionale Fse (Fondo sociale europeo) e al Feampa (Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura).

Per quanto attiene, inoltre, alle spese per investimenti, segnaliamo – accanto a tutta una serie di sostegni a diverse amministrazioni comunali ed alla riqualificazione o realizzazione della impiantistica sportiva pubblica – l’integrazione delle risorse per interventi di manutenzione sulla viabilità regionale per un totale di 4milioni per il 2024.

In tema di copertura finanziaria complessiva di questa seconda variazione, oltre che tramite il ricorso all’indebitamento, come sottolineato da Bugliani, si provvede attraverso l’adeguamento delle previsioni per l’anno 2024 del gettito tributario, per complessivi 10milioni; le economie di stanziamento sulle risorse regionali libere previste sulle annualità 2024 e 2025 conseguenti alla rimodulazione delle quote di cofinanziamento regionale alla programmazione comunitaria 2021-2027 (9milioni 350mila euro per il 2024 e 390mila euro per il 2025); il rientro di risorse libere giacenti presso Fidi Toscana per la concessione di garanzie in agricoltura che hanno esaurito la loro finalità (3milioni 260mila euro nel 2024); la rideterminazione delle previsioni relative ai fondi di riserva. I connessi stanziamenti sono oggetto di incremento nell’esercizio finanziario 2024 (+13milioni 930mila) e di riduzione nell’esercizio finanziario 2025 (-8milioni 600mila) e 2026 (-18milioni 590mila); quest’ultima riduzione è resa necessaria prevalentemente per il finanziamento della quota di cofinanziamento regionale dei programmi comunitari che, attraverso questa seconda variazione, sono oggetto di riprogrammazione finanziaria.

Bugliani ha successivamente illustrato il Documento di economia e finanza regionale (Defr) per l’anno 2025, unitamente alla nota di aggiornamento al Defr 2024. “Se con il Defr si definiscono le priorità programmatorie per l’anno successivo – ha ricordato – la compiutezza si ha con la nota di aggiornamento e con le sue eventuali integrazioni, per garantire la coerenza tra gli obiettivi e le risorse realmente disponibili”. Il presidente ha infine concluso il proprio intervento ricordando il voto a maggioranza, sul complesso dei provvedimenti, in commissione Bilancio.

 

Gli emendamenti presentati dal presidente Giani

Il dibattito sulla seconda variazione di bilancio in Aula si è aperto questa mattina con l’illustrazione, da parte del presidente della Giunta Eugenio Giani, degli emendamenti presentati. Giani ha spiegato di aver presentato gli emendamenti “a seguito dei contributi emersi anche dal confronto nelle Commissioni” e di aver fatto propri, per velocizzare l’iter, anche emendamenti presentati dai consiglieri regionali. La lista è lunga.

Un emendamento riguarda il contributo di 150mila euro da concedere alla Fondazione Sipario Toscana onlus per lavori di rifacimento e ristrutturazione degli edifici della Città del Teatro a Cascina (Pi), in modo che, ha detto Giani, “possa essere portato a compimento l’ottimo lavoro fatto”.

Un emendamento prevede il contributo straordinario, sempre a favore del comune di Cascina (Pi), di 280mila euro per gli interventi di manutenzione sulla viabilità pubblica necessari a realizzare un collegamento tra l’Osservatorio gravitazionale europeo, la strada provinciale 31 e l’uscita di Lavoria della Fi-Pi-Li.

Un terzo emendamento prevede il contributo di 40mila euro per il completamento della progettazione di fattibilità tecnico-economica per il nuovo ponte sull’Arno a Figline e Incisa Valdarno.

Un contributo di 200mila euro è previsto per il rifacimento del palazzo comunale di Talla (Ar), mentre 450mila euro andranno al Comune di Bucine (Ar) per la manutenzione della Rsa comunale e per le spese di progettazione di una nuova sede della Rsa.

Ancora, sono previsti vari contributi straordinari per rifacimento, recupero e ripristino utilizzabilità di impianti sportivi esistenti o realizzazione di nuovi impianti. Tra i molti, si segnalano il contributo di 200mila euro al Comune di Fucecchio per la ristrutturazione dello stadio “Corsini”; di 700mila euro (350mila euro nel 2025 e 350mila nel 2026) al Comune di Castiglione della Pescaia per i lavori di ammodernamento ed efficientamento energetico dello stadio comunale “A. Belli”; di 500mila euro per il rifacimento della pista di atletica al Comune di Buggiano; di 500mila euro al Comune di San Miniato per il rifacimento della pista e delle pedane di atletica leggera all’impianto sportivo Fontevivo; di 500mila euro al Comune di Figline e Incisa Valdarno per la riqualificazione del centro sportivo “Il Madonnino”; di 500mila euro al comune di Monte Argentario per concorrere alle spese di realizzazione di un nuovo impianto di atletica leggera.

 

Il dibattito in Aula

Regione: seconda variazione Bilancio, il dibattito

 Dopo l’illustrazione del presidente della Giunta regionale Eugenio Giani sugli emendamenti presentati alla seconda variazione di bilancio, il dibattito in Aula è proseguito con l’intervento del consigliere Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia).

 Capecchi ha esordito evidenziando che “i quattro documenti da discutere sono molto complessi e di natura molto varia”. In particolare, in merito al Defr 2025, ha sottolineato come “i tempi dettati dello statuto e dai regolamenti per affrontare le discussioni in maniera adeguata non sono stati rispettati”. Ha poi valutato positivamente come “nel Defr venga riconosciuta la crescita dell’occupazione che, anche a livello regionale, sta aiutando le famiglie a superare la fase della crescita dell’inflazione. Su questo fronte c’è bisogno anche di finanziare corsi di formazione: le aziende hanno necessità di manodopera specializzata. La Regione si sta attivando, ma potrebbe fare di più”.

Sotto il profilo della Sanità, Capecchi ha criticato la scelta di far gravare sui vincoli della spesa sanitaria della Regione alcuni servizi “fino a ieri appaltati all’esterno: sono stati fatti concorsi nelle Asl per assumere centinaia di persone anche per i call center. Questo ci preoccupa, perché su alcuni settori che potremmo esternalizzare, mantenendo il controllo della parte pubblica, si potrebbero ottenere risparmi da investire per spesa positiva per i nostri cittadini”.

Capecchi ha poi ricordato come “a livello europeo c’è un cambio di paradigma rispetto ai parametri di valutazione della finanza pubblica”. Il tema è quello della sostenibilità del debito anche a livello regionale, di cui non c’è traccia nel quadro generale costruito dal Defr: una mancanza rilevante – ha affermato – . Gli investimenti per conto terzi devono essere legati a situazioni di carattere eccezionale. Siamo in una fase di grande ristrettezza economica e non possiamo diventare la banca per i comuni che vogliono fare opere di interesse non primario”. Sul settore delle infrastrutture ha poi ribadito la perplessità che nel 2025, con gli introiti di Toscana Strade, sia possibile garantire la manutenzione delle strade regionali, così come affermato nel documento di programmazione: “quei soldi non bastano neanche per la manutenzione ordinaria della Fi-Pi-LI”.

Intervenuto poi Marco Casucci (Lega) che ha sottolineato come i quattro atti al vaglio dell’Aula rappresentino “una vera manovra finanziaria”. Ha affermato come nella valutazione dei documenti economici non sia possibile “prescindere dalla situazione internazionale, soprattutto in Medio Oriente”. “Le stime del rapporto Irpet si sono rivelate migliori del previsto, ma in virtù di quanto sta accadendo i fatti possono mutare”, ha detto, evidenziando l’eccessiva dipendenza, quasi strutturale, del sistema produttivo toscano dai mercati esteri, come quello tedesco e statunitense. “Al contempo sono molti i settori che soffrono, come i filati e i tessuti, il cuoio e la pelletteria, le calzature, la carta – ha affermato -. I settori alimentare, energia, alta tecnologia e meccanica sono strategici e dovrebbero essere al centro delle scelte politiche ed economiche della Regione: senza una strategia volta a rafforzarne l’indipendenza da logiche economiche e politiche non toscane, tutto il sistema manifatturiero regionale è a rischio”. “Ma in questo quadro – ha detto – la Giunta vive alla giornata, pensa alle strade comunali e sono tanti gli interventi nella manovra in tal senso. La Regione dovrebbe avere una visione lungimirante, essere un ente programmatorio, avere a cuore il sistema toscano nel suo complesso. Questo però non accade: la prospettiva è quella di un singolo comune o a una singola parrocchia”.

Andrea Ulmi (Gruppo Misto-Merito e Lealtà) ha evidenziato come “il Defr è la fotocopia di quanto fatto nell’anno precedente e di quello ancora prima, un copia incolla senza voli pindarici, nonostante un fatto importante: l’aumento dell’addizionale Irpef per cittadini toscani”. “Sulla sanità – ha affermato Ulmi – che è il settore più rilevante, ci sono tante belle parole, ma nella pratica non c’è un’organizzazione, una volontà di razionalizzazione delle spese, solo una modalità che porta a chiedere sempre più fondi”. Sulle liste d’attesa ha ricordato che “nell’ospedale di Cisanello di Pisa è in funzione l’open access da 10 anni, una metodologia che dovremmo cercare di applicare in tutta la regione, anziché pensare di risolvere il problema solo negli uffici deputati agli appuntamenti”. Ancora, sulla telemedicina: “Come si fa a pensare che sia la soluzione per le aree interne se ci sono zone che non hanno neanche il segnale telefonico? O finché gli ospedali non riescono a scambiarsi dati perché usano software diversi”. “Basterebbe un impostazione organica, ad esempio lavorando sulla formazione, cercando di sburocratizzare la regione”, ha concluso Ulmi.

Elisa Tozzi (Fratelli d’Italia) ha evidenziato come “i provvedimenti concepiti nel Defr hanno alla base la concezione del presidente della Regione di sostenere a tutto campo gli enti locali nelle situazioni di difficoltà”. “Non si ragiona in termini di sistema – ha aggiunto – e questo è stato evidente nella gestione del Pnrr: ho più volte segnalato la necessità di una cabina di regia che mettesse nelle condizioni di accogliere la sfida i comuni con difficoltà progettuali ataviche. La proposta non è stata accolta e io dubito che i comuni riescano a completare questo piano di investimenti ambizioso, che avrebbe risvolti positivi sull’economia toscana”.

Tozzi si è poi detta d’accordo sul concetto di politiche di area vasta, “questo approccio però non può deresponsabilizzare in termini di spesa la Regione, e dovremmo tornare sul tema della sostenibilità del debito”, ha aggiunto.

Sulla crisi economica ha parlato di “impegni timidi su situazioni importanti, come la crisi dell’artigianato e del commercio. Sulla sanità: “Se non riusciamo a capire i motivi per cui in Toscana non si riesce a controllare lo sforamento, non riusciremo mai a colmare il buco di bilancio. Scaricare sulle aziende e non prendere atto della responsabilità a monte è poco lungimirante”, ha affermato. Tozzi ha poi ricordato come “la Regione Toscana sia destinataria di una cifra di 22 milioni che il governo nazionale ha previsto con decreto del dicembre 2022 in relazione al fabbisogno finanziario delle regioni per far fronte agli oneri legati alla predisposizione dei piani pandemici”. “Mi risulta che il ministero abbia sollecitato la trasmissione del piano di utilizzo delle risorse – ha detto – per poterle liquidare a gennaio 2024. Chiedo dunque per quale motivo quelle risorse non siano state ancora state oggetto di approfondita rendicontazione”.

Nel corso del dibattito sul complesso dei provvedimenti di natura finanziaria e programmatoria Anna Paris (Pd), a differenza degli interventi caratterizzati dalle “solite lamentele”, ha affrontato la sostanza del documento “perché siamo qui a lavorare per i toscani e per il loro benessere”. E sottolineando come il Defr non possa che dettare le linee guida, visto che il vero documento è la nota di aggiornamento, si è soffermata sulla caratteristica di fondo, la prudenza, che ben risponde alla situazione di incertezza che stiamo vivendo e sulle scelte che vanno avanti, visto che “il Defr non può stravolgere l’azione di governo”. Da qui l’attenzione al sociale, all’ambiente, al territorio, ai trasporti, che da sempre caratterizzano l’azione regionale. Sul versante della variazione di bilancio, invece, la consigliera ha ricordato le diverse azioni di riduzione della spesa corrente, accanto alla costante riduzione dell’indebitamento, che “ha un peso minimo in questa manovra”. “Per fortuna la nostra Regione c’è – ha concluso – gli interventi rivolti ai piccoli comuni sono molto apprezzati dai cittadini”.

“Durante questo dibattito è irrispettoso che non sia in Aula Eugenio Giani, non tanto come presidente ma soprattutto per la sua scelta di tenere in capo a sé la delega al Bilancio”, ha esordito Diego Petrucci (Fratelli d’Italia). E scorrendo i vari interventi ha in particolare sottolineato la “non condivisione sul metodo di lavoro”, facendo alcuni esempi. Su 50mila alloggi Erp circa 5000 non sono assegnati perché non a norma, e anziché pensare ad un intervento generale, in manovra troviamo un investimento per 32 alloggi Erp nel Comune di Castel San Niccolò. Stesso discorso per il gli impianti sportivi, “un panorama disastrato dove non mancano, però, alcuni comuni fortunati”. “Siamo affascinati dalla Toscana diffusa di Giani – ha sottolineato – con il presidente che va in giro e tira mancette in quà e in là”. Il consigliere ha quindi continuato il proprio intervento parlando della grande partita dell’Irpef e dell’incapacità del governo regionale di recuperare 200 milioni: “il vostro è un atteggiamento fanciullesco e intellettualmente disonesto – ha affermato – date la colpa al Governo nazionale che deve rendere il payback”. “Questa maggioranza ha finito il proprio percorso”, ha concluso Petrucci, dopo aver parlato di crisi conciaria, di scelte su Fidi Toscana, di “sistema infrastrutturale drammatico”.

Elena Meini (Lega) ha preferito fare un bilancio complessivo di attività della legislatura, passando in rassegna tutta una serie di provvedimenti che sarebbero dovuti arrivare in discussione e ciò non è avvenuto. Basti pensare al piano dell’aria, a quello dei rifiuti, a Toscana strade, a Fidi Toscana ed a Sici, alla “mission non chiara di Sviluppo Toscana”. “Ho visto passare tanti provvedimenti ma non sono riuscita a individuare un atto che davvero contraddistingua questa amministrazione – ha affermato – e questo perché c’è confusione sulla programmazione, senza un chiaro indirizzo politico da parte della maggioranza”. Da qui il passaggio su diverse variazioni di bilancio, caratterizzate non tanto da bandi ma da contributi sulla base di richieste al presidente Giani, e su diverse tematiche che vedono la Toscana senza una linea precisa, dalla geotermia alla multiutility, passando dal sistema fieristico ai porti, con quello di Carrara che deve tornare all’interno della gestione regionale. E parlando di temi di propaganda, la consigliera si è soffermata sulla legge sulla Toscana diffusa, “lanciata in pompa magna, su azioni che già esistono”. “Da parte del mio partito ci sono sempre stati rispetto e critica costruttiva – ha concluso – atteggiamento che spesso non è stato reciproco”.

“Ci siamo sempre mossi su tavoli istituzionali”, parola dell’assessora Alessandra Nardini, che rispondendo ad alcuni interventi ha fatto chiarezza sulla crisi della moda; sul distretto del cuoio; sul lavoro dei centri per l’impiego, soprattutto nei confronti di persone più svantaggiate; sugli interventi per i lavoratori ex Gkn. “Sulle politiche attive e di formazione invito a partecipare alla Fiera del Lavoro – ha affermato – che potrà confermare tutte le azioni regionali: numeri e dati non li inventiamo noi”. In particolare, sulla attuale crisi del sistema moda, Nardini, dopo aver sottolineato come non investa solo la nostra regione, ha ricordato le lettere inviate alla ministra Calderone, la richiesta di ammortizzatori sociali, la sollecitazione di proroga degli strumenti esistenti, ma ad ora, “al netto delle dichiarazioni non esiste alcun ammortizzatore”.

 

Gli atti approvati dall’Aula

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato con i 25 voti della maggioranza (Pd, Italia viva) e 12 voti contrari dei gruppi di opposizione (Lega, Fratelli d’Italia, Movimento 5 stelle, Gruppo misto-Merito e lealtà) il Documento di economia e finanza regionale 2025. Approvata anche la Nota di aggiornamento al Defr con 24 voti a favore di Pd e Italia Viva e 12 voti contrari di Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 stelle.

Collegati al Defr 2025 sono stati approvati all’unanimità quattro ordini del giorno di Fratelli d’Italia, accolti gli emendamenti proposti dal Partito democratico. Gli ordini del giorno illustrati dalla consigliera Sandra Bianchini (FdI) impegnano la Giunta regionale ad attivarsi sul Governo per fare in modo che il personale di polizia penitenziaria riceva sostegno economico, facendosi carico delle spese per visite mediche, accertamenti diagnostici, terapie a breve e lungo termine, quando siano resi necessari in conseguenza di aggressioni subite in carcere; il secondo, in merito alla costituzione di reparti per soli detenuti negli ospedali toscani, impegna la Giunta regionale a dare seguito, “all’istituzione di reparti ospedalieri penitenziari o di stanze di degenza protetta per la popolazione carceraria tenuto conto, per ciascuna area vasta, delle proporzioni relative al numero di detenuti che insistono negli gli istituti penitenziari ivi presenti”; il terzo, per l’istituzione del servizio di telemedicina e telediagnostica in tutti gli istituti penitenziari toscani, la Regione ha un progetto sulla telemedicina.

Approvato anche quarto ordine del giorno, illustrato dalla consigliera Elisa Tozzi (Fratelli d’Italia), prima firmataria, che ha accolto un emendamento del Pd per estendere l’atto d’indirizzo a tutte le attività sportive) per la riqualificazione e l’ammodernamento degli impianti sportivi pubblici. Impegna la Giunta regionale ad attivarsi “affinché siano reperite le risorse necessarie ad erogare, a decorrere dal 2025, finanziamenti volti a concorrere alle spese di riqualificazione e ammodernamento degli impianti sportivi pubblici”.

Rinviato per un approfondimento in attesa di imminenti comunicazioni della Giunta regionale, un ulteriore ordine del giorno per il rilancio dell’azione di Fidi Toscana. Respinti infine altri due odg presentati da Fratelli d’Italia sul nuovo ponte sull’Arno a Figline Valdarno e su progetti pre-scuola, post-scuola e scuole aperte d’estate.

L’Aula ha approvato con 27 voti favorevoli e i due voti contrari del Movimento 5 Stelle la risoluzione presentata dal consigliere regionale della Lega Marco Casucci emendata dal capogruppo del Partito democratico Vincenzo Ceccarelli sulla valorizzazione delle Fiere storiche di bestiame. Approvata all’unanimità, con 30 voti favorevoli, una risoluzione presentata dal consigliere Giovanni Galli (Lega) ed emendata, che prevede la disponibilità della Giunta a valutare il reinserimento del contributo da 700 euro annui alle famiglie con minori disabili. Sempre all’unanimità, (27 voti a favore), è stata approvata una risoluzione presentata dal consigliere della Lega Massimiliano Riccardo Baldini per avviare il processo di trasferimento del porto di Carrara dall’Autorità portuale del mar Ligure orientale a quella del mar Tirreno settentrionale. È stata approvata infine all’unanimità, con 29 voti favorevoli, una risoluzione presentata dal consigliere Galli (Lega) che prevede l’impegno alla riduzione della tassa automobilistica regionale attraverso il pagamento diretto in banca con un importo ridotto e la possibilità di diluire il pagamento che attualmente è annuale in 2,3 o 4 rate.

Respinte le proposte di risoluzione presentate dai consiglieri della Lega Casucci e Baldini rispettivamente sulle misure a sostegno e salvaguardia della manifattura del panno del Casentino e sull’impegno alla Giunta a rendere strutturale il contributo al Carnevale di Viareggio.

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la Pdl 275 “Interventi normativi collegati alla seconda variazione al Bilancio di previsione finanziario 2024 – 2026 e la Pdl 276 “Bilancio di previsione finanziario 2024 – 2026. Seconda variazione”, in relazione alle quali sono stati approvati, sempre a maggioranza, tutti gli emendamenti presentati questa mattina dal presidente Eugenio Giani.

Sulla Pdl 275 si sono espressi a favore Pd e Italia Viva, mentre hanno votato contro Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 stelle.

Collegati alla Pdl 275 tre ordini del giorno del Movimento 5 stelle, presentati in Aula dalla capogruppo Irene Galletti.

Due quelli approvati. Il primo, che richiede lo sviluppo della telemedicina e assistenza domiciliare a favore delle aree rurali, insulari e montane ha avuto i voti favorevoli di Pd, Italia Viva, Movimento 5 stelle, Lega e Fratelli d’Italia.

Il secondo ordine del giorno, con il quale si richiede un impegno della Giunta a un maggiore sostegno al lavoro femminile, è stato approvato con i voti di Pd, Italia Viva e Movimento 5 stelle. Gli altri gruppi non hanno espresso il voto.

Un terzo ordine del giorno, che chiedeva rivedere il sistema a sostegno di famiglie e imprese per il post calamità “oggi troppo frammentario”, come ha detto Galletti, è stato rtirato su richiesta del Pd, che ha invitato la proponente a ripresentare un atto in commissione per permettere un esame approfondito della materia.

La Pdl 276 è stata approvata con il voto favorevole di Pd e Italia Viva e il voto contrario di Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 stelle. Approvato anche un ordine del giorno presentato da Diego Petrucci (Fratelli d’Italia), emendato dal Pd, in merito alla graduatoria per gli Operatori socio sanitari, categoria di lavoratori per i quali di richiede di procedere alla definizione del piano del fabbisogno e al cronoprogramma delle assunzioni.

 

(testo a cura di Paola Scuffi, Federica Cioni, Cecilia Meli, Angela Feo, Sandro Bartoli ed Emmanuel Milano)

 

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