6 Luglio 2023

Arte: museo multimediale Nasini presentato a palazzo del Pegaso

Sabato 8 luglio alle 17.30, a palazzo Nerucci a Castel del Piano, l’inaugurazione dello spazio dedicato ai pittori Nasini. Il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli: “Un intervento che produce innovazione in un connubio tra passato, presente e futuro”

comunicato n. 0730
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Firenze – A Castel del Piano, a palazzo Nerucci, nasce un nuovo modernissimo spazio multimediale dedicato ai pittori Nasini. L’inaugurazione di quella che sarà una vera e propria “officina culturale amiatina”, punto di riferimento per tutto il comprensorio, si tiene sabato 8 luglio alle 17.30. Il progetto è stato presentato questa mattina, giovedì 6 luglio, a palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale della Toscana.

Nasini pittore si colloca all’interno del Barocco, capostipite di una dinastia di illustri pittori, particolarmente attivi nella zona del Monte Amiata.

“Si tratta di un’iniziativa culturale importante che il Consiglio regionale è orgoglioso di presentare – ha detto il vicepresidente Stefano Scaramelli – e che va nella direzione della nostra mission, quella di promuovere a livello istituzionale progetti di lungimiranza. Questo è un investimento sulla cultura che rivitalizza Castel del Piano e l’Amiata ed è un intervento di portata storica per il territorio che produce innovazione in un connubio tra passato, presente e futuro”.

“L’offerta culturale di Castel del Piano – ha dichiarato l’assessore alla cultura di Castel del Piano Renzo Rossi – arricchisce gli spazi di cultura diffusa nel nostro territorio”. Rossi ha spiegato che la vicenda pittorica dei Nasini non ha eguali nella storia artistica nazionale, sia per quantità di opere che per numero di artisti discendenti dalla stessa famiglia. “Questo museo – ha aggiunto – ci rappresenta con la sua filosofia della divulgazione a livello globale”.

“Un caso straordinario di pittori che per cinque generazioni si sono tramandati le tecniche e i saperi legati alla pittura – ha spiegato la storica dell’arte Luisa Colombini che ha seguito il progetto -. L’ambizione è quella di digitalizzare tutte le opere dei Nasini, anche quelle conservate negli altri paesi dell’unione dei comuni montani Amiata grossetani”.

A chiudere la conferenza stampa Federico Capriuoli, responsabile della digitalizzazione delle opere, che ha spiegato le tecniche usate per rendere fruibili le opere.

Il museo, inaugurato grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, raccoglie la dinastia di nove pittori all’interno delle varie generazioni in un arco di tempo che va dalla seconda metà del Seicento all’ultimo quarto del Settecento.

 

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