4 Novembre 2024

Aree interne: ristabilire aliquota agevolata per acquisto pellet, proposta di risoluzione unanime

Nella commissione presieduta da Marco Niccolai (Pd) impegna la Giunta regionale ad attivarsi con il Governo nazionale: “Garantire supporto concreto alle famiglie, in particolare a quelle residenti nelle aree rurali e montane”

comunicato n.01108
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Firenze – La commissione per la valorizzazione delle Aree interne, presieduta da Marco Niccolai (Partito democratico) ha approvato con voto unanime una proposta di risoluzione per il “ripristino dell’aliquota Iva agevolata al 10 per cento per l’acquisto di pellet come misura di sostegno alle famiglie, in particolare a quelle residenti nelle aree energeticamente vulnerabili”. L’atto d’indirizzo, approvato nella seduta di giovedì 31 ottobre, che passa ora all’esame dell’Aula, impegna la Giunta regionale “ad attivarsi nei confronti del Governo affinché, già in occasione della prossima manovra di bilancio per il 2025, venga ristabilita l’aliquota Iva agevolata al 10 per cento, per l’acquisto di pellet, garantendo così un supporto concreto alle famiglie, in particolare a quelle residenti nelle aree rurali e montane, che utilizzano questo combustibile come principale fonte di riscaldamento.

 

L’agevolazione che era stata prevista nel 2023, si legge nel testo della proposta di risoluzione, “con la manovra per il 2024 è stata prorogata soltanto per i mesi di gennaio e febbraio, facendo così tornare l’aliquota al 22 per cento a partire dal 1° marzo 2024”. Il pellet – biocombustibile ricavato dalla compressione della segatura e di altri residui legnosi, “che rappresenta una delle soluzioni più diffuse per il riscaldamento domestico in Italia, in particolar modo nelle aree dove l’accesso a fonti energetiche come il gas metano è più limitato” –, utilizzato principalmente in stufe e caldaie a biomassa, “è apprezzato non solo per il suo basso impatto ambientale, ma anche per la sua elevata efficienza energetica, rendendolo una scelta vantaggiosa in termini di sostenibilità rispetto ai combustibili fossili”. Risulta particolarmente diffuso nelle aree in cui “le condizioni climatiche invernali impongono un utilizzo prolungato degli impianti di riscaldamento, specialmente in quelle località dove la rete di distribuzione del gas è meno sviluppata e altre soluzioni energetiche risultano meno accessibili o più costose”.

 

L’atto d’indirizzo richiama le preoccupazioni manifestate da diverse associazioni di settore, “tra cui l’Associazione italiana energie agroforestali (Aiel)” e le richieste di “ripristinare l’aliquota al 10 per cento come misura di sostegno economico e ambientale”. Rileva che “alcune realtà, come Unicoop Tirreno, hanno deciso di assorbire temporaneamente l’aumento dell’Iva sul pellet, mantenendo i prezzi invariati per i propri clienti nonostante l’aliquota sia passata dal 10 per cento al 22 per cento, al fine di alleviare l’impatto economico su numerose famiglie e garantire una maggiore sostenibilità”. Manifesta la preoccupazione riguardo al rischio che “l’aumento dell’aliquota potrebbe spingere molti utenti a tornare all’utilizzo di fonti di riscaldamento meno sostenibili, come il gasolio o il carbone, vanificando gli sforzi in termini di transizione ecologica e compromettendo gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2”.

 

 

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