Aree Interne: legge nazionale sulla montagna, audizione dell’Anci regionale
Il responsabile dell’Anci regionale per la montagna, Luca Marmo ha illustrato alla commissione la proposta di legge nazionale “Valorizzazione e sviluppo delle aree montane”
Firenze – Nel suo intervento per illustrare il testo di legge in discussione in parlamento, Luca Marmo, di Anci Toscana ha sottolineato che adesso si apre la fase di dibattito parlamentare sull’articolato ed è previsto il dimensionamento del fondo all’interno di un passaggio nella conferenza unificata Stato Regioni. Nel testo, ha spiegato, si considera la montagna come un problema, non sempre come elemento di sviluppo. “Occorre allargare la definizione dei comuni montani anche alle aree interne dei territori – ha aggiunto – ed è già in essere un coinvolgimento delle Anci regionali per individuare obiettivi e risorse. Sulla sanità e la scuola si sono fatti dei passi avanti, ma bisogna superare i rigidi concetti numerici per valutare i costi. La montagna viene vista come valore, ma mancano i riferimenti ad ecosistema. Sarebbe importante applicare la fiscalità di vantaggio, da estendere anche alle aree interne toscane”. “Bene che l’agricoltura sia vista come potente strumento di radicamento, sviluppo e crescita – ha detto. – Manca invece qualsiasi riferimento al tema dei trasporti per le aree più marginali, mentre si devono attuare modelli di trasporto più flessibili. Infine, le professioni di montagna vengono considerate a matrice alpina e bisogna prestare maggiore attenzione alle professioni artigianali”.
Il presidente della commissione per le Aree interne Marco Niccolai (Pd) ha segnalato alcuni temi da approfondire: il tema della fiscalità di vantaggio e il problema che riguarda l’incremento del personale sanitario e scolastico. “In questo senso un momento importante per la montagna è la discussione del nuovo testo di legge, che deve ricomprendere necessariamente anche le aree interne e le isole minori che vivono problemi analoghi. Si deve entrare nel merito e approfondire i servizi ecosistemici e occorre anche prestare maggiore attenzione gli aspetti delle produzioni manifatturiere”.
Il consigliere Mario Puppa (Pd) ha evidenziato che le popolazioni delle aree interne devono avere ulteriori strumenti per permanere nei loro territori. “Non si può ragionare solo in ottica matematica, perché è inapplicabile nelle aree marginali. Un bimbo, nelle aree montane, costa di più per il trasporto, ma il costo deve essere sostenuto da tutti gli enti coinvolti e non soltanto dal Comune di appartenenza. Occorre prendere in esame le criticità e costruire una relazione diversa tra città e montagna. Temi ambientali e energetiche possono diventare temi di sviluppo, e l’incentivazione del lavoro è centrale, per mantenere un presidio nel territorio e un rispetto ambientale”.
Per Vittorio Fantozzi (Fratelli d’Italia) “è una legge importante per il disegno organico sulle questioni principali, può diventare una legge quadro, e la discussione in atto diventa un’occasione importante per portare un nostro contributo come “.
Secondo la consigliera Elena Rosignoli (Pd), “è necessario focalizzare l’attenzione sulle attività produttive e sulle occasioni di sviluppo per l’artigianato. Sarebbe importante defiscalizzare chi rinveste gli utili sul territorio”.
Per la consigliera Luciana Bartolini (Lega), “non si devono seguire più le politiche assistenzialiste, ma incentivare le attività produttive. L’agricoltura e artigianato sono da incentivare, e occorre anche avere una flessibilità maggiore per le scuole e per la sanità, dove è necessario sostenere dei costi più alti derivanti dalle specificità dei territori”.
Una tematica da sviluppare, secondo il presidente Marco Niccolai, che ha ringraziato l’Anci regionale per l’illustrazione: “A questo punto aspettiamo i contributi dei singoli commissari, prima di dedicare un’altra seduta specifica a questo argomento, per arrivare a portare un nostro contributo alla discussione in atto”.