9 Marzo 2022

Antisemitismo: Aula approva all’unanimità due mozioni

Gli atti sono stati presentati da Elisa Tozzi (Gruppo Misto – Toscana Domani) e Cristina Giachi (Pd). Adottata la definizione operativa dell’Ihra nell’attività politica ed istituzionale. Impegno nelle istituzioni europee per creare le condizioni affinchè il viaggio ad Auschwitz diventi un ‘obbligo’ civile

comunicato n. 0191
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Firenze – Il presidente e la Giunta regionale interpreteranno in ogni attività e pronunciamento i riferimenti all’antisemitismo secondo la definizione operativa formulata dall’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (Ihra)e dovranno attivarsi nelle sedi opportune per fare in modo che tale definizione nella sua integrale definizione e nelle sue esemplificazioni, diventi patrimonio culturale e giuridico comune.

 

L’impegno è contenuto in una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Toscana che impegna la Giunta ad attivarsi nei confronti del Ministero competente e suo tramite presso le Istituzioni europee, affinché per ogni cittadina e cittadino europei maggiorenne si creino le condizioni per le quali il viaggio al campo di sterminio di Auschwitz costituisca un ‘obbligo’ civile, in funzione sia della conservazione e condivisione della memoria sullo sterminio del popolo ebraico, delle deportazioni militari e politiche messe in atto dal nazifascismo, sia del consolidamento del comune processo di costruzione dell’identità di cittadino europeo.

 

”L’Ihra (Internationall holocaust remembrance alliance) è un’organizzazione intergovernativa fondata nel 1998 e composta da 31 Stati membri, tra i quali l’Italia, 10 Stati osservatori e 7 sostenitori permanenti che ha come scopo quello di rafforzare, far progredire e promuovere l’educazione, la memoria e la ricerca sull’Olocausto in tutto il mondo” ha ricordato la consigliera Elisa Tozzi (Gruppo Misto -Toscana Domani), che ha presentato la prima mozione, sottoscritta anche dal consigliere Vittorio Fantozzi (Fratelli d’Italia). “La definizione operativa, adottata in assemblea plenaria a Bucarest il 26 maggio 2016, recita ‘L’antisemitismo è una certa percezione degli Ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree o non ebree, i loro beni, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto’. Adottando questa definizione nella nostra attività politica e istituzionale diamo un segnale concreto a quella comunità ebraica, che rappresenta per il nostro paese e per la nostra storia un fondamento umano e culturale importante” ha spiegato.

 

“Credo che l’inserimento di tale definizione nel nostro Statuto avrebbe permesso alla Regione di affrontare il tema dell’antisemitismo al di fuori della Giornata della Memoria e di capire meglio gli episodi di cronaca che non risparmiano la nostra regione. Le multiformi origini dell’antisemitismo meritano di essere sviscerate compiutamente e raccontate con coraggio e chiarezza d’intenti” ha osservato Fantozzi.

 

“Condivido in pieno quella definizione, che è chiarissima” ha sottolineato la consigliera Cristina Giachi (Pd), prima firmataria della seconda mozione approvata. “Lo Statuto contiene già (all’articolo 4, lettera f, del comma 1) il rifiuto di ogni forma di xenofobia e discriminazione legate all’etnia, orientamento sessuale ed ogni altro aspetto della condizione umana e sociale. Sarebbe singolare se chiedessimo alla Giunta di procedere con un atto, una legge statutaria, che dovremmo essere noi a fare”. La consigliera ha sottolineato che la sua mozione nasce da un’esperienza personale: “La percezione dell’ordinarietà di quel male, quanta energia e progettualità sono state usate, la passività con cui tutto è stato vissuto, avere accanto l’orrore e non riuscire a fare nulla, sono esperienze che si comprendono solo andando là” ha rilevato, ricordando Ugo Caffaz che definiva questi pellegrinaggi “una forma di educazione polare importante, che segnano la continuità, spesso, di memorie familiari e di comunità”, fondamentali per costruire radici”, a dare “continuità a filiere di emozioni”.

 

“La proposta di Nardella mi ha trovato d’accordo, gliel’ho anche detto. Mi chiedo se introdurre un obbligo non crei l’effetto contrario sui ragazzi” ha precisato Silvia Noferi (Movimento 5 stelle).

 

“Dobbiamo ricordare la tragedia dei campi di sterminio, della deportazione, temi del Giorno della Memoria. Ma c’è un dramma tutto italiano che in Europa deve essere conosciuto, è quello del Giorno del Ricordo” ha osservato Marco Stella (Forza Italia).

 

“Ampliare l’oggetto della mozione significa renderla meno comprensibile in Europa. Propongo di lavorare insieme ad un altro atto. Sulla Giornata del Ricordo c’è da fare un lavoro ancora più importante” ha replicato Giachi.

 

“La memoria è fondamentale, ma non basta. Occorre comprendere e servono strumenti adatti” ha replicato Fantozzi.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana