27 Novembre 2024

Ambiente: sì alla proroga dell’Ufficio comune per la bonifica di siti inquinati

L’atto approvato con i voti a favore di Partito Democratico e Italia Viva. Astenuti Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle

Comunicato stampa n. 1230
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Firenze – Approvata a maggioranza dall’Aula del Consiglio regionale la legge sulla Proroga dell’Ufficio comune per l’esercizio in via transitoria delle funzioni delle province in materia di bonifica dei siti inquinati. L’atto ieri pomeriggio (martedì 26 novembre) ha ricevuto 21 voti favorevoli di Partito Democratico e Italia Viva. Otto gli astenuti: Lega, Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle.

La proposta di legge è stata illustrata dalla presidente della commissione Ambiente Lucia De Robertis che ha spiegato come essa vada a modificare la legislazione regionale, che ha riattribuito alle province determinate funzioni in materia di bonifica dei siti inquinati.

“La prima modifica – ha affermato De Robertis – recepisce la richiesta delle province stesse, prorogando di due anni, fino al 31 dicembre 2026, il periodo transitorio in cui è prevista la possibilità, per le province e la Città metropolitana di Firenze, di avvalersi dell’Ufficio comune regionale per l’esercizio associato delle funzioni in materia di bonifica dei siti inquinati”. L’Ufficio era stato istituito, in via transitoria e con finalità cooperative, dalla legge regionale 31 del 2023.

La seconda modifica adempie a un impegno sottoscritto dal presidente della Giunta regionale, in riscontro alla nota dell’Ufficio legislativo del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, sull’aggiornamento della banca dati dei siti inquinati.

Per garantire il principio della continuità amministrativa per l’attività dell’Ufficio comune, l’entrata in vigore della legge è prevista il giorno successivo alla sua pubblicazione sul BURT.

Il consigliere Alessandro Capecchi (FdI) ha parlato “dell’ennesimo intervento normativo in materia ambientale che va a mettere un’altra piccola toppa”. “La nostra riserva maggiore – ha aggiunto – riguarda l’articolo che presuppone la neutralità finanziaria della norma che di fatto per due anni proroga il periodo transitorio. Le pratiche in carico agli uffici sono tante e vengono gestite per lo più da personale della Regione, che dunque non svolge compiti perequativi di carattere regionale, ma provinciale. Perciò dire che questa norma non ha impatto sul personale della Regione è una forzatura. Di fatto è una forma di aiuto della Regione nei confronti delle province. Resta inoltre il tema di quello che le province sono in grado di svolgere in materie molto rilevanti come quella ambientale”.

Irene Galletti (M5s) ha evidenziato come “le province scontano il fatto di essere state private di gran parte delle risorse per le assunzioni del personale. E tre due anni, al momento della riattribuzione delle competenze, si troveranno in difficoltà a causa della mancanza di personale adatto ad avviare e gestire in tempi stretti le questioni riguardanti la bonifica di siti inquinati. Un problema che andrà affrontato”.

(testo a cura di Angela Feo e Emmanuel Milano)

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana