Ambiente: Piano rifiuti, terzo round di approfondimento in commissione
Audizione dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat), ed esame di osservazioni e contributi
di Paola Scuffi
Firenze – Terza giornata di approfondimento in commissione Ambiente, guidata da Lucia De Robertis (Pd), sul Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano regionale dell’economia circolare.
Ad aprire la seduta l’audizione dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) la cui partecipazione, al processo relativo al Piano rifiuti, è finalizzata alla migliore formulazione possibile dello stesso, come specificato dai rappresentanti di Arpat. E di fronte ad un Piano innovativo anche i contributi di Arpat, come spiegato nel corso dell’incontro, sono stati dello stesso tenore; 155 quelli presentati, di cui 98 accolti e 33 non accolti con controdeduzioni. Tutte le strutture di Arpat hanno partecipato al processo, esaminando a fondo tutto quanto era a disposizione, concentrandosi su macrosettori, tra cui ambiente e pianificazione, prospettiva degli impianti e ricadute sul territorio.
Ad aprire il dibattito il vicepresidente della commissione Alessandro Capecchi (FdI), che ha sottolineato “la necessità di capire dove il Piano, dal punto di vista ambientale, viene migliorato su indicazione di Arpat”. “Tema delle emissioni odorigene, valutazione di impatto ambientale, discariche, bonifiche… sono solo alcune indicazioni da approfondire, non tanto nella forma ma soprattutto nella sostanza, partendo dallo stato dell’arte per individuare la concretizzazione finale”, ha spiegato il consigliere. Sul fronte delle emissioni odorigene, l’Arpat si sta impegnando grazie alla Regione e al Ministero, con strumenti ad hoc nel misurare, distinguere e classificare gli odori. Nel Testo unico ambientale, hanno specificato gli auditi, il tema odori è stato inserito solo nel 2018, ma Arpat lo aveva sollevato prima: “da allora è partito un work in progress che si sta sempre più affinando”.
“Ma ad oggi quali impianti sono maggiormente impattanti?” Ha continuato il consigliere, “quali in via di autorizzazione e quando entreranno in funzione quelli che danno più problemi”. “Tra gli altri elementi sollevati, ricordo le questioni degli inceneritori di Livorno e Montale, il controllo sui rifiuti, le percentuali di recupero ambientale dei siti di competenza pubblica”, ha concluso il consigliere.
“Arpat ha una funzione molto importante ma oggi ci lascia con qualche dubbio”, ha affermato Marco Landi (Lega), che ha affrontato la questione del dimensionamento del Piano, della autosufficienza degli impianti sul territorio e quindi d’ambito, chiedendo informazioni sulla chiusura di Livorno, nonché su termovalorizzatori, discariche e impiantistica.
Per poter avere risposte più approfondite la presidente ha invitato i consiglieri a inoltrare domande puntuali, alle quali Arpat risponderà per iscritto.
I lavori sono quindi proseguiti con le richieste di approfondimento inviate agli uffici da parte dei consiglieri Capecchi, Landi e Massimiliano Riccardo Baldini (Lega), cui ha risposto la dottoressa Renata Caselli, dirigente del settore economia circolare della Giunta regionale. Nel merito, tra tutte, sono state affrontate molteplici questioni, tra le quali le valutazioni emerse all’interno del Nucleo unificato regionale di valutazione (Nurv), il rapporto tra monitoraggio e indicatori, la collaborazione strutturata con Arpat, la possibilità per il Consiglio regionale di legiferare sulle emissioni odorigene, la previsione di uno strumento per poter avere un monitoraggio tra piano regionale dell’economia circolare e piano cave, gli aggiornamenti normativi in materia, la localizzazione degli impianti secondo il Piano rifiuti e bonifiche; e ancora: la delibera degli impianti minimi, l’incidenza sui siti Natura 2000, il periodo di vigenza del Piano e quello transitorio, le problematiche relative alla presenza degli impianti e alla possibilità di poter chiudere il ciclo, la tempistica dei 180 giorni relativa ai piani di ambito, la gerarchia gestionale e gli indirizzi ad Ato, ed infine la partecipazione e le procedure di evidenza pubblica.
“Con questa seduta terminiamo la fase di osservazioni sul Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano regionale dell’economia circolare – ha concluso la presidente De Robertis – nel prossimo step procederemo all’approvazione dell’atto”.