16 Gennaio 2025

Ambiente: gestione rifiuti e bonifica siti inquinati, via libera al Piano dell’economia circolare

L’atto è stato approvato a maggioranza nella tardissima serata di ieri. Contrari i gruppi di opposizione. Il presidente Giani: “Toscana autosufficiente e più ricca con i 21 impianti previsti”

Comunicato stampa n. 0039
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Firenze – E’ stato approvato ieri sera in tardissima serata dal Consiglio regionale il Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano dell’economia circolare (Prec). L’atto ha avuto il via libera a maggioranza, con 24 voti favorevoli, quelli della maggioranza (Pd e Italia Viva), e 11 contrari (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Movimento 5 stelle).

Approvato dalla maggioranza un emendamento del Pd illustrato in Aula dalla prima firmataria, Valentina Mercanti. “Andiamo nella logica di rispettare la semplificazione – ha spiegato la consigliera –, ma rafforziamo il concetto dell’importanza di tenere presenti i centri abitati. Nell’ambito delle indicazioni preferenziali per la localizzazione e la progettazione è opportuno porre attenzione per i centri abitati, con particolare riferimento a quelli che non possono garantire il permanere di una fascia di rispetto di 200 metri tra il perimetro dell’impianto e le aree residenziali ricadenti all’interno del centro abitato stesso”. Per questa ragione, al capitolo 18.3 (Indicazioni preferenziali per la localizzazione e la progettazione), pagina 191, della ‘Relazione piano regionale gestione dei rifiuti’, quando si parla di “presenza di barriere fisiche tra le aree individuate ed eventuali centri residenziali o ricettori sensibili”, viene inserita questa previsione: “Resta ferma la necessità, tenuto conto anche del tipo di attività prevista dall’impianto, di porre particolare attenzione alle aree con presenza di centri abitati, secondo la definizione del vigente codice della strada, che non possono garantire il permanere di una fascia di rispetto di 200 metri tra il perimetro dell’impianto e le aree residenziali ricadenti all’interno del centro abitato stesso”.

Sull’emendamento, ha tentato un intervento correttivo il gruppo di Fratelli d’Italia, con un sub-emendamento. Il tentativo, pensato con riguardo “alla località di Salanetti, nella piana di Lucca”, come spiegato in Aula dal primo firmatario, il capogruppo Vittorio Fantozzi, si proponeva di “non consentire comunque la realizzazione nelle aree con presenza di centri abitati che siano già saturi di attività industriali e classificati come aree a pericolosità idraulica elevata o molto elevata con rischio di alluvione frequente o molto frequente”. Il sub-emendamento è stato respinto.

L’aula ha approvato anche due Ordini del giorno collegati al Piano, uno della Lega e uno del Partito democratico. Quello della Lega, primo firmatario Marco Casucci, approvato all’unanimità, impegna la Giunta “a promuovere un incremento delle risorse economiche” per sostenere “attività di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni mafiose, con particolare attenzione al settore della gestione e del trattamento dei rifiuti”; l’atto chiede anche “di istituire un tavolo permanente con rappresentanti delle forze dell’ordine, della magistratura, delle associazioni antimafia e delle parti sociali, coinvolgendo l’Osservatorio regionale per monitorare e affrontare i fenomeni mafiosi nel territorio regionale”. Il secondo ordine del giorno approvato, primo firmatario Vincenzo Ceccarelli (Pd), impegna l’esecutivo “a favorire una equa localizzazione nei territori dell’impiantistica, particolarmente di quella funzionale al raggiungimento dell’obiettivo programmato di autosufficienza dei singoli ambiti territoriali ottimali, al fine di non gravare ulteriormente su realtà territoriali già ampliamente coinvolte nella chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti”; nonché “a favorire l’estensione dell’indennità di disagio ambientale anche ai Comuni contermini a quelli sedi di impianto di trattamento rifiuti, in analogia a quanto stabilito dalla Giunta regionale per l’attribuzione dei proventi dell’ecotassa”. L’aula di palazzo del Pegaso si è espressa a maggioranza, registrando 23 voti favorevoli (Partito democratico e Italia viva), 1 contrario (Forza Italia), 7 astenuti (Fratelli d’Italia e Lega), 2 non voto (Movimento 5 Stelle).

Respinti invece il pacchetto di ordini del giorno presentato da Fratelli d’Italia, quelli dal Movimento 5 stelle, e altri odg presentati dalla Lega.

In sede di dichiarazione di voto, Maurizio Sguanci (Iv) ha giudicato l’atto “un buon piano” a cui il gruppo di Italia Viva ha contribuito e ha annunciato voto favorevole. Detto questo ha precisato: “Avrei gradito molto che avessimo ridotto al minimo le quantità di rifiuti avvalendoci di sistemi di smaltimento che nel resto d’Italia e in Europa sono molto usati. I termovalorizzatori sono impianti all’avanguardia e a basso impatto inquinante e soprattutto con una resa energetica che non ha pari, senza contare che così diminuirebbe l’inquinamento dei mezzi che tutti i giorni si muovono per portare i rifiuti alle discariche”.

Alessandro Capecchi (FdI) ha annunciato voto contrario. “A nostro giudizio sarebbe stato più rispettoso da parte dell’assessore – ha esordito – rispondere alle numerose questioni politiche che i consiglieri di opposizione hanno sollevato, ma così non è stato. Ma noi continueremo a interessarcene ancora e ancora, perché non è vera la favola della Toscana felix che sposa l’economia circolare e si mette a capo del movimento ambientalista per la transizione ecologica. La verità è che è la regione con il più alto numero di discariche in Italia, dove la criminalità organizzata compie reati di una certa gravità. Siamo secondi in Italia per il costo dello smaltimento”. “I problemi della Tari e della governance di questo sistema, che avete voluto tenere fuori da questo atto, si ripresenteranno nel prossimo futuro – ha proseguito -. Il sistema deve stare in equilibrio, consentendo a tutti i cittadini sul territorio di pagare in maniera omogenea, smettendo di infilare i rifiuti sotto terra e di mandare a giro tutti giorni migliaia di camion pieni di rifiuti perché non si ha il coraggio di realizzare nuovi impianti”.

La replica finale è stata affidata al presidente della Giunta regionale Eugenio Giani. “E’ stato un dibattito ampio e partecipato”, ha sottolineato, ringraziando tutti per l’impegno profuso. “Grazie alla maggioranza che ha saputo dimostrare una granitica compattezza e all’opposizione che si è mossa con passione nel suo ruolo, che è quello di offrire spunti per migliorare”.  “Oggi la Toscana esce più ricca, con una visione che ci porta a essere protagonisti dell’economia circolare – ha detto il presidente -. All’inizio del mandato eravamo in condizioni di debolezza sull’organico, e il piano sta dando risposte molto chiare, senza contare che in questi quattro anni abbiamo inaugurato gli impianti di Asciano e di Montespertoli. Sono previsti nel piano altri due impianti, il che ci consentirà di raggiungere ampiamente l’autosufficienza”. Giani ha poi citato Peccioli, con la nascita di un impianto tra i più moderni che sostituirà la discarica. “Con i 21 impianti del piano

non solo raggiungiamo l’autonomia ma con l’economia circolare potremo produrre materie prime e seconde preziose” ha aggiunto, portando come esempio la struttura di Terranuova Bracciolini che permette di produrre pepite d’oro dalla lavorazione dei rifiuti elettronici.  “Troppo volte – ha proseguito – mi sono sentite dire che non si fanno scelte sulle localizzazioni. Al contrario, il piano dimostra che abbiamo usato il metodo corretto, non dirigistico. Aver voluto far partire dal basso le localizzazioni, aver permesso un filtraggio da parte dei soggetti che operano sul territorio, ha fatto sì che questi 21 impianti previsti nel piano siano stati voluti e che potranno essere effettivamente realizzati”. “Ora – ha concluso – potranno essere attivati 50 milioni di euro che provengono dal Pnrr. Sono orgoglioso del lavoro fatto”.

Il portavoce dell’opposizione Marco Landi ha ringraziato gli uffici per il sostegno avuto e tutti i commissari per il lavoro svolto. “Noi abbiamo pensato di dare un contributo costruttivo e ragionevole e oggi ci aspettavamo, rispetto a una discussione ampia e importante, che alcuni emendamenti venissero accolti – ha commentato -. Si è un po’ svilito quello che è stato il nostro lavoro. Abbiamo comunque sviluppato un’idea alternativa rispetto a quelli che sono i fondamenti di questo piano, a partire dai tre Ato e dalla loro disomogeneità. Sappiamo bene che la mancata realizzazione del gassificatore di Empoli causerà un gap importante nell’autosufficienza dell’Ato centro, così come sull’impianto di Peccioli non c’è stata la chiarezza che chiedevamo. In Toscana non riusciremo a non esportare più rifiuti né a breve né a medio termine e la nostra regione si conferma terra di discariche, per non citare i costi, che rimangono tra i più cari di Italia. Questo piano non risponde alla nostra idea di come si devono gestire i rifiuti”.

(testo a cura di Cecilia Meli, Sandro Bartoli e Paola Scuffi)

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana