9 Aprile 2025

Alloggi Erp: rafforzare politiche per il diritto all’abitare, passa mozione Pd  

L’atto d’indirizzo, primo firmatario Iacopo Melio, impegna la Giunta a sollecitare il Governo e sostenere la proposta di legge costituzionale d’iniziativa popolare. A favore anche Italia Viva e Movimento 5 stelle. Non esprimono il voto Lega, Fratelli d’Italia e Gruppo misto

Comunicato stampa n. 363
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Firenze – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza una mozione del Partito democratico, primo firmatario Iacopo Melio, per il “rafforzamento delle politiche pubbliche per il diritto all’abitare”.

L’atto d’indirizzo è passato con il voto favorevole di Pd, Iv e Movimento 5 stelle; non hanno espresso il voto FdI, Lega e Gruppo misto.

Impegna la Giunta regionale ad attivarsi “nei confronti del Governo affinché, nel quadro della prossima programmazione finanziaria, sia garantito un rafforzamento strutturale e continuativo con proiezione triennale delle politiche pubbliche in materia abitativa, con particolare riferimento al Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e al Fondo per la morosità incolpevole, strumenti essenziali per fronteggiare il disagio abitativo e tutelare il diritto alla casa dei nuclei familiari in condizione di difficoltà economica”; a “sollecitare il Governo affinché venga definita una strategia nazionale unitaria e di lungo periodo sul diritto all’abitare, fondata su un’integrazione tra misure di sostegno economico, interventi sull’edilizia residenziale pubblica e politiche urbanistiche inclusive, anche attraverso la messa a sistema delle risorse utilizzabili dai diversi livelli istituzionali, in coordinamento con le politiche attivate dalle Regioni e dagli enti locali”; a promuovere, “per quanto di competenza, ogni azione utile al fine di sensibilizzare la cittadinanza, anche mediante il coinvolgimento di associazioni, sindacati e realtà del terzo settore attive sul territorio, sul positivo valore rappresentato sul positivo valore” rappresentato dalla proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare “Ma quale casa?”, che mira a modificare gli articoli 44, 47 e 117 della Costituzione, “con l’obiettivo di diffonderne i contenuti e agevolarne, conseguentemente, l’iter di presentazione formale”.

È stato lo stesso primo firmatario Iacopo Melio a illustrare all’Aula i contenuti della mozione: “Dietro ogni cifra c’è una storia, una persona che potrebbe non sapere dormire domani nel nostro Paese. Stiamo parlando di un diritto riconosciuto a livello internazionale, vogliamo sollecitare la costruzione delle risposte necessarie. La casa – ha affermato Melio – è un diritto di base al pari dell’istruzione, della salute e del lavoro. In Toscana nessuna e nessuno deve sentirsi fuori posto nella propria città. Lo dobbiamo fare per i giovani, per le persone anziane che sono rimaste sole, per le famiglie con figlie e figli, per chi ha perso il lavoro, per chi deve affrontare una malattia ho ha una disabilità e quindi una condizione di fragilità. Vogliamo garantire a chiunque un tetto sicuro sotto il quale vivere”.

Per il consigliere Diego Petrucci (Fratelli d’Italia), sull’impegnativa della mozione “possono esserci punti di convergenza, ma non possono esserci su tutte le premesse. Sono convinto che il contributo della Regione Toscana all’abitare sia gravemente insufficiente. Negli ultimi cinque anni ha messo 48milioni in tutto sui 65miliardi complessivi gestiti nello stesso periodo”. Petrucci ha ricordato le due proposte di legge, “quella da me presentata e quella di Giovanni Galli. In Toscana ci sono circa 50mila abitazioni popolari, il 10 per cento di queste non è utilizzabile perché quegli alloggi devo essere messi a norma. Abbiamo individuato un percorso di riscatto per coloro che stanno in un alloggio popolare da almeno 18 anni. Ci siamo scontrati con la barriera ideologica Pd, che lascia 5mila vuote case, che diventeranno seimila nei prossimi anni, destinate ai toscani che sono poveri. Seimila famiglie toscane, circa ventimila persone potrebbero avere alloggio popolare e non ce l’hanno”.

Per il consigliere Maurizio Sguanci (Italia viva), che ha annunciato il voto favorevole del gruppo, “la questione è seria, è vero che ci sono alloggi che non possono essere messi a bando perché devono essere ristrutturati. Ci sono numeri importanti. Gli appartamenti sono stati messi in vendita in maniera razionale. Non è così automatico e così semplice. Non si possono vendere appartamenti a cifre esigue, la Corte dei Conti prevede che venga rispettato almeno il prezzo minimo di mercato”.

Il consigliere Giovanni Galli (Lega) ha ricordato le politiche dell’attuale Governo, “che segna un’inversione di tendenza con l’ultima legge di bilancio, con cui ha ridato vita al fondo con 10milioni per il 2025 e 20milioni per il 2026, dopo anni di azzeramento e previsto lo stanziamento previsto per il Piano casa pari a 560milioni a partire dal 2028, fino al 2030”. La risposta alle richieste della mozione del Partito democratico, ha aggiunto Galli “arriva direttamente dal Governo. I dati più recenti tratti dal rapporto ‘Abitare in Toscana’, ci sono 86 richieste per morosità incolpevole, circa 650mila euro di spesa (6mila 200 euro in media a richiesta); richieste di sostegno per pagamento affitto 576 nuclei familiari, spesa complessiva circa 3milioni e 800mila”.

Il capogruppo del Partito democratico Vincenzo Ceccarelli, ha ringraziato “il collega melio per aver presentato questa mozione che abbiamo sottoscritto convintamente, perché il problema è sempre più sensibile ed emergente. C’è ancora più bisogno di casa”. Quello che ha fatto negli anni la Toscana sulle politiche abitative, ha affermato Ceccarelli, “è stato mettere tra i nove e i dieci milioni ogni anno sulle politiche abitative. Basti metterle a confronto con quanto sta mettendo il Governo nazionale. Occorrerebbe fare di più, i bisogni sono superiori anche a quello che mette la Regione Toscana, che storicamente mette risorse significative. In Italia occorre un Piano-casa, di qui la necessità di sollecitare i Governi, l’abbiamo fatto anche con quelli passati. Non siamo d’accordo – ha concluso Ceccarelli – quando proponete di vendere il patrimonio e così indebolire la capacità abitativa, vendendo gli alloggi di risulta”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana