Carceri: Garante detenuti, situazione Covid tranquillizzante ma permangono gravi problemi
Giuseppe Fanfani è stato ascoltato dalla commissione Sanità presieduta da Enrico Sostegni (Pd), che ha espresso parere positivo sulla relazione annuale 2021
di Cecilia Meli
Firenze – La situazione nelle carceri toscane, per quanto riguarda i contagi da Covid-19, al momento è tranquillizzante. Rimangono però enormi i problemi del sistema carcerario nazionale e regionale. Ad affermarlo è il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale regionale, Giuseppe Fanfani, che ieri pomeriggio (giovedì 16 giugno) è intervenuto in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd).
Fanfani ha illustrato alcuni dati della relazione annuale sulla attività 2021 del Garante, su cui la Commissione Sanità deve esprimere parere secondario, e ha risposto alle numerose domande dei commissari. Alla fine la Commissione ha espresso parere positivo, con alcune raccomandazioni alla Commissione referente: che sia posta particolare attenzione al tema della salute mentale, che siano completate le Rems toscane e che sia rafforzato il sistema di assistenza sanitaria in carcere. Dopo due anni difficili dovuti alla pandemia, in cui si sono verificate anche rivolte, gli ultimi dati, che risalgono al 13 giugno scorso, segnalano 8 detenuti, 5 guardie carcerarie e 1 infermiere positivi. Una situazione dunque assolutamente sotto controllo.
Purtroppo, però, ha sottolineato il Garante, la pandemia in questi anni ha ingigantito i problemi cronici nelle carceri, perché a seguito dell’epidemia hanno subito delle forti limitazioni le visite dall’esterno, la presenza del volontariato, i trasferimenti, le iniziative come i corsi di istruzione. “Solo grazie al volontariato è stato possibile lenire il disagio di persone che hanno a disposizione tre metri quadri per vivere” ha detto Fanfani.
Permangono i problemi del sovraffollamento, anche se dal 2019, a seguito di misure per ridurre gli ingressi e favorire le scarcerazioni, i detenuti in Toscana sono diminuiti di circa 500 unità.
Al 31 dicembre scorso in Toscana i detenuti erano 3.028, di cui circa il 50 per cento stranieri. La stragrande maggioranza degli stranieri è in carcere per motivi legati al consumo o allo spaccio di stupefacenti. Restano alti i numeri legati ai tentativi di suicidio e agli atti di autolesionismo, mentre si sono registrati 2 suicidi.
Tra i problemi evidenziati da Fanfani, inoltre, il fatto che ancora molti Comuni non abbiano nominato i Garanti per i detenuti locali, così come la difficoltà di avere adeguata assistenza sanitaria in alcune strutture, come quella di San Gimignano, che è isolata e presenta una popolazione carceraria di circa 250 detenuti.
Infine, la questione delle Rems, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, che accolgono gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi. In Toscana, dopo la chiusura dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo fiorentino, sono attive due Rems, una a Volterra e una a Empoli. Volterra ospita attualmente 26 persone, destinate a salire a 40, mentre Empoli ne ospita 9, destinate a salire a 20. È ancora lunga la lista di attesa per entrarci, anche considerando solo i numeri toscani e non quelli dell’Umbria, che afferiscono alle nostre strutture: attualmente sono 28 le persone in attesa, che nel frattempo rimangono in carcere.
Un dato positivo, infine, in un quadro pieno di ombre: in Toscana non ci sono più bambini in carcere. Secondo il Garante la soluzione per il futuro, più che gli Icam, gli istituti a custodia attenuata per detenute madri, sono strutture come le case-famiglia.