9 Marzo 2022

Economia: Tim, il Consiglio a fianco dei lavoratori

All’unanimità l’Aula ha approvato una mozione che chiede di tenere alta l’attenzione sul futuro dell’azienda

Comunicato stampa n. 0198
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Firenze – Il Consiglio regionale della Toscana, all’unanimità, impegna la Giunta ad attivarsi nei confronti del Governo nazionale affinché venga posta la massima attenzione sul futuro dell’azienda italiana di telecomunicazioni Tim s.p.a., al fine di monitorare che il prossimo piano industriale dell’azienda preveda il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e un livello adeguato di investimenti, anche alla luce delle opportunità contenute nel PNRR per i settori della digitalizzazione e dell’innovazione.

 

Il consigliere Massimiliano Pescini (Pd), primo firmatario della mozione approvata, ha ricordato che lo scorso 23 febbraio si è svolta una mobilitazione nazionale di lavoratori e rappresentanti sindacali di Tim, che hanno voluto far sentire la propria voce alla vigilia della presentazione del nuovo piano industriale. In Toscana i dipendenti sono circa 2.100, quasi 3 mila lavoratori complessivi con l’indotto. Le proposte sindacali prevedono un ruolo centrale all’ex monopolista, pubblico o privato, ma verticalmente integrato, l’intervento diretto dello stato per indirizzare e finanziare gli investimenti sulla base degli interessi del paese e non sulla base delle logiche di mercato e finanziarie, regole a garanzia della remunerazione degli investimenti e della concorrenza sui servizi e non sull’infrastruttura, garanzia del controllo dello stato sull’infrastruttura e sulla sicurezza nazionale in tutti gli aspetti (Cyber security, privacy, tutela delle reti sensibili, ecc.)

“Condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori di fronte all’ipotesi di creare due società separate, una per le reti e una per i servizi – ha dichiarato Francesco Torselli (FdI) – Ma dobbiamo ricordare che nel 1995 Tim era il primo gestore europeo di telefonia mobile locale. Adesso la compagnia di bandiera è l’unica ad avere il segno meno sui nuovi clienti, ma finanzia ancora il campionato di seie A ela Ferrari. Oltre alla solidarietà incondizionata non possiamo non ricordare le scelte poco oculate, che sono state compiute.

 

“Questo paese ha svenduto tutto quello che poteva. Oltre il sessanta per cento dell’azionariato di Tim à oggi in mano estera.- ha osservato Marco Stella (FI) – Non si è pensato al sistema paese, si è rinunciato a fare politica industriale. Abbiamo lasciato aggredire le nostre aziende strategiche. Non basta finanziare il sistema calcio, che produce quattro miliardi di perdite e un miliardo di mediazioni. Abbiamo una classe politica non all’altezza delle sfide che il tempo le ha messo davanti”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana