15 Dicembre 2025

Manovra di Bilancio: sì a maggioranza in commissione Sviluppo economico e rurale

I provvedimenti che andranno da domani all’esame dell’Aula hanno ottenuto il parere favorevole di Pd e M5s e il voto contrario di Fratelli d’Italia. Dieci su 29 i progetti di competenza della seconda commissione, per un totale di 969milioni di euro

Comunicato n. 1057
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Firenze – La commissione Sviluppo economico e rurale, presieduta da Brenda Barnini (Pd), ha espresso a maggioranza il parere favorevole (secondario rispetto alla commissione Affari istituzionali) sugli atti sulla Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale (Defr) 2026, sulla legge di stabilità per l’anno 2026, le disposizioni di carattere finanziario, con il collegato alla legge di stabilità per l’anno 2026, il Bilancio di previsione finanziario 2026-2028. Hanno votato a favore Partito democratico e Movimento 5 stelle, contrari Fratelli d’Italia.

I progetti di competenza prevalente della commissione Sviluppo economico sono 10 sui 29 progetti regionali e complessivamente comportano uno stanziamento in bilancio per un totale di 969milioni di euro, pari a circa il 16 per cento di tutte le risorse stanziate in questa manovra. Nel dettaglio: i progetti 2, competitività delle imprese; 3 ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico; 4, turismo; 5, attrazione investimenti per radicamento delle multinazionali; 8, sviluppo sostenibile in ambito rurale; 19 sul diritto e qualità del lavoro; 21, Ati progetto per le donne; il 27 interventi per la Toscana diffusa; il 28 politiche per il mare; il 29 sulle relazioni internazionali.

Le richieste di approfondimento e il dibattito che si è sviluppato a seguito dell’illustrazione dei provvedimenti nella seduta di giovedì 11 dicembre, ha visto concentrare l’attenzione dei consiglieri di opposizione sul Progetto 19, relativo al mercato del lavoro e in particolare sulla novità del reddito di reinserimento lavorativo per la formazione continua e la riqualificazione professionale. Si prevede un potenziamento dei servizi per l’impiego (centri per l’impiego, 53 in tutta la Toscana, e i circa trenta sportelli aperti in tutta la Toscana). Il reddito di reinserimento lavorativo è una misura sperimentale, che al momento è alle linee guida, mentre il processo con i dettagli operativi sarà definito entro febbraio. Si tratta di risorse attinte dagli utili di Arti e destinate per un periodo massimo di nove mesi a coloro che hanno concluso il percorso di disoccupazione, hanno bisogno di misure di attivazione e riorientamento, risultano al momento disoccupati e hanno un Isee uguale o inferiore a 15mila euro: un provvedimento rivolto, secondo le stime, a circa 11mila persone.

“I dati illustrati sulle politiche del lavoro sono incoraggianti, mi domando se il percorso già intrapreso per favorire l’accesso al lavoro non fosse quello giusto da proseguire, senza inserire anche questo nuovo provvedimento. Mi auguro che l’ottimismo su questa misura sia suffragato dai fatti e non avremo di fronte, invece, quello che abbiamo già vissuto a livello nazionale”, ha osservato il consigliere Luca Minucci (Fratelli d’Italia), che ha rivolto molte richieste di chiarimento sul punto.

“Si tratta di misure assolutamente nuove, che ci troviamo a valutare e votare in tempi estremamente brevi e ci dispiace”, ha detto il capogruppo di Forza Italia, Marco Stella. “La Regione ha aumentato l’Irpef per i problemi in Sanità, mentre se è invece un modello sulle politiche del lavoro, come viene detto, perché mettere 23milioni di euro su una misura della quale onestamente non abbiamo bisogno? Vedremo i dati e i risultati, in fase di approvazione del Bilancio porteremo i nostri emendamenti”.

“Mi chiedo quanto costerà formare le undicimila persone – ha aggiunto Gabriele Veneri (Fratelli d’Italia) –. Ritengo inaccettabile questo ritardo nella presentazione del provvedimento, che purtroppo è un modus operandi. Speriamo che con questi 500 euro non si incentivi il lavoro nero”.

“Questo upgrade della rete è il presupposto che ci dà l’opportunità di sperimentare e valutare se ulteriori risorse a vantaggio dei percorsi di reinserimento lavorativo possano contribuire ad un miglioramento”, ha dichiarato la presidente Brenda Barnini. “Dall’illustrazione dei provvedimenti si percepisce bene che questo è possibile proprio in virtù del fatto che il nostro sistema di politiche attive del lavoro ha compiuto oggettivamente un salto di qualità negli ultimi anni. Ci si approccia ad una misura sperimentale, ci sono le condizioni, risorse che possono essere messe a disposizione di questo progetto grazie a una gestione virtuosa dei fondi del Pnrr”.

Secondo Irene Galletti (Movimento 5 stelle), “bisogna tenere presenti le proporzioni di questa misura: 23milioni di euro a fronte di un bilancio complessivo stimato intorno ai 13miliardi. Abbiamo accolto questo provvedimento con un primo passo per arrivare al vero e proprio reddito di cittadinanza. Non si può pensare che una misura di questo tipo destabilizzi un bilancio delle dimensioni di quello della Regione Toscana. Cerca di mettere in sicurezza economica, per un periodo, persone obbligate a corsi di formazione: il piano è tutto politico. Dal nostro punto di vista si tratta di una misura di dignità che la Regione riconosce ai cittadini che si trovano a vivere in condizioni sfavorevoli. Il reinserimento lavorativo è il grande problema”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana