Detenuti: il punto sul diritto alla residenza
Questa mattina un incontro in palazzo Bastogi organizzato dal Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Giuseppe Fanfani
di Cecilia Meli
Firenze – La residenza anagrafica per le persone detenute è molto importante. Consente di avere accesso a tutta una serie di servizi forniti dai Comuni, a partire dall’assistenza sociosanitaria, i percorsi di reinserimento, essere seguiti dai Sert. È disciplinata dall’articolo 45 dell’ordinamento penitenziario e da tutte una serie di leggi, che però vengono applicate in maniera assolutamente disomogenea, per cui spesso le cose cambiano da Comune a Comune. “Per questo – ha spiegato il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Giuseppe Fanfani – abbiamo voluto riunire tutti gli addetti ai lavori: per trovare un’indicazione comune, per riuscire ad avere un’applicazione omogenea di normative che peraltro già esistono”.
Dunque spiegato il significato dell’incontro che si è tenuto questa mattina nella Sala delle Feste di palazzo Bastogi, dal titolo “La residenza: il diritto anagrafico delle persone detenute”.
Dopo i saluti e l’introduzione alla giornata da parte del Garante Giuseppe Fanfani e di Andrea Raspanti, assessore al Comune di Livorno, Anci Toscana, si sono succeduti gli interventi. Marco Bonfiglioli, dirigente dell’Ufficio detenuti e trattamento Prap Toscana e Umbria e Letizia Lo Conte, Prap Toscana e Umbria, hanno parlato di “Il quadro normativo in materia di iscrizione anagrafica e il diritto alla residenza per le persone detenute”; Barbara Bonini, Comune di Firenze, de “L’esperienza del Comune di Firenze: gli strumenti previsti dall’accordo sull’iscrizione anagrafica dei soggetti privati delle libertà”.
A seguire una tavola rotonda di discussione tra referenti comunali e professionisti, coordinata da Anci Toscana, e a concludere l’impegno per la redazione di linee guida sull’iscrizione anagrafica delle persone detenute.




