Istituzioni: una nuova legge per la promozione della cultura della Pace
L’atto, che riconosce il ruolo dell’Associazione Rondine, approvato dall’Aula del Consiglio regionale all’unanimità
Firenze – L’Aula del Consiglio regionale nella seduta di mercoledì 30 luglio ha approvato all’unanimità, con i 26 voti a favore di Partito democratico, Italia Viva, Gruppo Misto-Alleanza Verdi e Sinistra, Fratelli d’Italia, Lega e Gruppo Misto-Merito e Lealtà, la proposta di legge per la promozione della cultura di pace.
A illustrare l’atto la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi (Pd) che ha sottolineato come “non ci saremmo aspettati nel 2025 di avere intorno a noi, e così vicini, tanti conflitti e così poco buonsenso e per questo si tratta di una legge urgente e necessaria”.
Elemento fondamentale dell’atto è l’esperienza realizzata in Toscana in materia di educazione alla Pace incentrata sulla trasformazione dei conflitti in opportunità di crescita e cambiamento positivo, sia a livello individuale che collettivo, mediante il dialogo, la pacifica convivenza, la cittadinanza attiva e il contrasto non violento ad ogni forma di oppressione, a livello nazionale e internazionale. Metodologie come quella di Rondine Cittadella della Pace (di cui la Regione è socio fondatore dell’omonima Fondazione) già costituiscono un percorso promosso nelle scuole di tutto il territorio regionale e accreditato presso l’ONU attraverso un protocollo d’intesa con UNAOC, ente delle Nazioni Unite che si occupa di dialogo interreligioso e interculturale.
I momenti di confronto con le istituzioni e le attività di promozione della cultura di pace realizzate presso il borgo di Rondine – Arezzo, rappresentano il punto di partenza per la realizzazione di una serie di attività ed eventi, denominati ‘Le giornate della pace e della convivenza fra i popoli’, volti a stabilire un confronto permanente fra la società civile e le istituzioni, individuare strategie comuni per l’affermazione della cultura di pace e promuovere la partecipazione attiva della cittadinanza, con particolare riferimento alle giovani generazioni, anche attraverso attività che vedono protagoniste le scuole come la Marcia per la Pace, il Festival “YouTopic Fest” e i percorsi formativi presso il Centro Internazionale di Formazione.
Si prevede inoltre l’organizzazione di eventi ed iniziative volte a ricordarne il significato per la Pace e i diritti umani, in particolar modo con il coinvolgimento delle scuole, in occasione dell’anniversario dell’approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU), avvenuta il 10 dicembre 1948 (Meeting sui Diritti Umani arrivato nel 2025 alla XXIX edizione)
In analogia a quanto realizzato in sede europea, presso la Giunta regionale è istituito il ‘Tavolo per il dialogo con le comunità religiose’ con il fine ultimo di contribuire a favorire l’integrazione e la concordia fra le persone di diverse culture e religioni, atteso che il fenomeno migratorio non è più emergenziale ma strutturale. L’accesso, il funzionamento e le modalità di consultazione del Tavolo sono disciplinati dalla Giunta e possono partecipare le comunità religiose che ne fanno richiesta e che abbiano personalità giuridica riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica, abbiano stipulato un’intesa con lo Stato italiano o, comunque, abbiano rapporti con lo Stato ai sensi della normativa vigente in materia; professino all’interno del territorio toscano; abbiano una sede e siano intestatari di almeno un luogo di culto in Toscana.
Le attività da realizzare sono individuate con gli strumenti di programmazione regionale. Il sostegno delle attività viene garantito anche con risorse strumentali e un’azione attiva della Giunta nell’attivazione di finanziamenti nazionali, comunitari e privati, anche ricorrendo alla co-programmazione e co-progettazione ai sensi del d.lgs. 117/2017.
È importante anche il coordinamento con i soggetti che contribuiscono alla diffusione della cultura di Pace come “Parco nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema”, gli Istituti Storici della Resistenza individuati dalla Legge regionale 14 ottobre 2002, n. 38 – “Norme in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della resistenza e di promozione di una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli”.
Dall’attuazione della legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale rispetto alla legislazione previgente. Il finanziamento degli interventi di cui alla presente legge è assicurato con le risorse regionali già stanziate sul bilancio regionale. Si tratta di 120mila euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 2 2027. Agli oneri per gli esercizi successivi si fa fronte con legge di bilancio.
Durante il dibattito è intervenuta la consigliera regionale del Partito democratico Lucia De Robertis manifestando la soddisfazione sua e dei colleghi che vengono dalla provincia di Arezzo perché “in questa legge si riconosce un ruolo alla Associazione Rondine di cui fa parte, attraverso una Fondazione, anche la Regione Toscana. Per noi questa realtà è un orgoglio e siamo felici che venga riconosciuto il ruolo a un’esperienza nata tanti anni fa dall’intuizione del professor Franco Vaccari e proseguita dai tanti volontari che ci lavorano. Lì si respira la vera voglia di realizzare una cultura di pace”. Si è associato alle parole della consigliera De Robertis il collega Marco Casucci del Gruppo Misto-Merito e Lealtà che ha parlato di Rondine come di “un orgoglio non solo per la provincia di Arezzo, ma per tutta la Toscana”. “Finalmente – ha aggiunto – la Regione mette per iscritto in una legge la cultura della pace, tenendo presente che il metodo di Rondine è unico ed è riconosciuto dalle Nazioni Unite. Questa è la vera grandezza di Rondine nel mondo”.