31 Luglio 2025

Sanità: unanimità sulla norma che introduce la continuità pediatrica

Grazie alla legge di iniziativa popolare, alla collaborazione di diversi Comuni e al lavoro della Commissione, che ha trovato un punto di raccordo nella sperimentazione

Comunicato stampa n. 0930
Stampa/Salva
Condividi

di

Firenze – L’Aula di palazzo del Pegaso si è espressa all’unanimità, non senza qualche velatura polemica, sulla proposta di legge di iniziativa popolare ex art 74 dello Statuto della Regione Toscana dal titolo: “Rete pediatrica e ruolo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer. Modifiche alla legge regionale 40/2005”. Sul testo, dopo un lungo lavoro di approfondimento, la commissione Sanità, come ricordato dal presidente Enrico Sostegni (Pd), ha proposto una serie di emendamenti, accolti dallo stesso Comitato promotore.

Le leggi di iniziativa popolare, lo ricordiamo, arrivano al voto del Consiglio regionale nella loro versione originale; il lavoro della Commissione consiste nell’elaborare eventuali emendamenti che vengono presentati in parallelo e votati.

E visto che il Consiglio regionale si è espresso all’unanimità, siamo di fronte alla seconda legge di iniziativa popolare, dopo quella sul fine vita, che ha ottenuto il via libera nella storia della Regione.

L’atto, nato per iniziativa di un Comitato, è stato presentato dai consigli comunali di Anghiari, Chitignano, Castiglion Fiorentino e Talla, tutti in provincia di Arezzo.

La Toscana è stata la prima regione italiana a prevedere nell’ambito della legge sanitaria la creazione di una Rete Pediatrica con la costituzione di organi di governo. Da qui la proposta, che partendo da principi e obiettivi generali, intende definire meglio i compiti e gli strumenti per rendere effettivi i miglioramenti attesi. “Siamo di fronte ad un testo che produrrà effetti rilevanti nei prossimi anni in Toscana – ha ribadito il presidente della Commissione – si introduce infatti una definizione di rete pediatrica, dettando una disciplina di tutti gli organi della stessa rete”.

Per garantire la continuità assistenziale vengono previsti due tipi di sperimentazione: un servizio di tele-consulto offerto da pediatri o da specializzandi in pediatria in servizio presso le aziende sanitarie, ed un servizio di guardia medica da attivare all’interno delle tre aree vaste. Accanto all’attivazione di una guardia medica nell’Area vasta Toscana Centro, di un’altra in quella dell’Area Vasta Toscana Nord Ovest e, in ragione delle sue dimensioni geografiche, di due guardie mediche nell’Area vasta Toscana Sud Est. Nell’atto si definisce la durata semestrale della sperimentazione e si attribuisce alla direzione competente in materia sanitaria il monitoraggio sulle sperimentazioni. Alla fine del periodo di sperimentazione sarà la Regione, entro il termine di sei mesi, ad individuare adeguate modalità per garantire la continuità assistenziale pediatrica sull’intero territorio regionale.

Nel corso del lungo dibattito si è registrata una pressoché unanime soddisfazione per un testo che, grazie al comitato promotore e ai sindaci, insieme al lavoro della commissione competente, ha portato ad una “battaglia meritevole e di civiltà”, ha affermato Marco Casucci (Gruppo Misto – Merito e lealtà). “Seguiremo la piena attuazione della legge – ha assicurato – e ci auguriamo che la Toscana possa essere virtuosamente seguita da altre Regioni”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Marco Niccolai (Pd): “è una giornata davvero importante, la Toscana con l’approvazione di questa proposta di legge lancia un messaggio alle altre regioni e allo Stato”, ha affermato, parlando di una bella esperienza, di un patrimonio di cui andare orgogliosi, che offre “un’immagine di politica che si mette con umiltà in ascolto dei cittadini”. Di “passo avanti importante, da cui non si torna indietro e di pratica di buon governo” ha parlato Andrea Vannucci (Pd), che si è soffermato sul ruolo proprio della Toscana, nell’innovare modelli istitutivi dei servizi. Ed è particolarmente significativo che questo accada a tutela dei piccoli. Il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli – mentre presiedeva i lavori d’Aula – dopo aver ringraziato la Commissione per il “grande lavoro di cucitura”, ha ricordato che la Toscana è stata la prima regione, in Italia, a istituire la rete pediatrica”. Maurizio Sguanci (Iv) ha parlato di “progetto come seme di qualcosa di più grande”, per il quale non ci saranno difficoltà a trovare i finanziamenti adeguati, che non saranno che investimenti.

Di tutt’altro tenore l’intervento di Diego Petrucci (FdI) che ha parlato di “epilogo sconsolante”: “siamo di fronte ad una legge del tutto diversa da quella del Comitato promotore, abbiate almeno la dignità di evitare toni trionfalistici”; anche perché, “a fronte di una spesa sanitaria che nel 2025 sarà di 8 miliardi di euro, la Regione investirà nell’assistenza pediatrica 182mila e 815 euro”.

Francesco Gazzetti (Pd) si è detto dispiaciuto che Petrucci “utilizzi tutti gli artifici ideologici ed abbia un atteggiamento contundente nei confronti di chi porta all’attenzione una proposta del genere”. Un atto che rappresenta un “passaggio importante, auspicando ulteriori passi in avanti dopo la sperimentazione”, ha sottolineato Vincenzo Ceccarelli (Pd), definendo “retorico” l’intervento di Petrucci, e ricordando gli investimenti in sanità a livello di governo nazionale. Anche

Elisa Tozzi (FdI) ha parlato di “passo importante, grazie ad una legge che viene dal basso”, ma si è pure detta dispiaciuta per il tono un po’ degenerato; da qui il richiamo ad abbandonare la veste polemica e ad impegnarsi responsabilmente sul fronte delle risorse.

(testo a cura di Cecilia Meli e Paola Scuffi)

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana