Mostre: la bellezza e i misteri di Venezia a palazzo Bastogi
L’esposizione inaugurata dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo
Firenze – È stata inaugurata la mostra “Venezia invisibile. Guidi-Licata-Tancredi”, a cura di Giuseppe Simone Modeo e Marco Luchetti. L’inaugurazione si è svolta presso lo Spazio espositivo del primo piano di Palazzo Bastogi ed era presente il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. La mostra propone un dialogo visivo e poetico tra tre protagonisti dell’arte italiana del Novecento: Virgilio Guidi, Riccardo Licata e Tancredi Parmeggiani, ciascuno legato a Venezia.
“L’arte ci insegna da sempre che ci sono stagioni che, per la forza del contesto e la qualità delle visioni che le abitano, riescono a generare metamorfosi incredibili – ha detto il presidente Antonio Mazzeo – e la Venezia che ospita, negli anni Cinquanta e Sessanta, l’esperienza di Vigilio Guidi, Riccardo Licata e Tancredi Parmeggiani è una di quelle stagioni. Breve, incandescente e senza alcun dubbio irripetibile. Tancredi, inquieto e poetico, con la sua pittura esplosa che sembra sempre sul punto di dissolversi con discrezione. Licata, sperimentatore di forme cosmiche, sempre in equilibrio tra il gesto e la visione interiore. E Guidi, con la sua ricerca fotografica che da Venezia si aprirà a nuove frontiere dello sguardo. Tre sguardi diversi, eppure tutti capaci di portare la città lagunare oltre sé stessa, di farla spazio di passaggio e di possibilità”
“Venezia è una città di silenzi e di riflessi, una città che non si rivela mai completamente ma che, piuttosto, si mostra attraverso la sua luce, i bagliori e i suoi suoni pacati- dice il curatore Simone Giuseppe Modeo – e diventa mosaico, ovvero straordinaria e fluida unità di infinite, piccole tessere emozionali. La mostra Venezia Invisibile raffronta tre protagonisti dell’arte italiana del Novecento che, sebbene si differenzino nelle loro tecniche e visioni, sono uniti da un legame profondo con questa città misteriosa, sfuggente e ineffabile: Virgilio Guidi, Riccardo Licata e Tancredi Parmeggiani. Ciascuno di loro ha vissuto e respirato l’atmosfera di Venezia attingendo linfa creativa. I tre hanno descritto Venezia come spazio mentale, un luogo interiore e centro pulsionale che, più che da vedere, va percepito, vissuto e infine tradotto in arte.”
“Ci sono molte città legate alla pittura e nel secolo scorso Venezia è stata la città della pittura, della poesia, del cinema – ha ricordato il docente Pasquale Giuseppe Macrì – e c’è qualcosa in questi luoghi che legano la storia alla cultura. La luce è quello che rende unica e magica questa città e questi tre artisti con la forma di Guidi, con i segni grafici di Licata, con l’assoluta libertà espressiva di Tancredi Parmeggiani hanno ricreato una Venezia di sogno.”
In questa Venezia invisibile, nulla è didascalico: c’è spazio per la percezione soggettiva, per il tempo lento dello sguardo, per una relazione personale con la Città. Non c’è una sola Venezia, ce ne sono molte. E questa mostra invita ad incontrarne una che forse non si può fotografare, ma solo riconoscere. È questa la Venezia che i tre artisti ci svelano: non quella che si mostra, ma quella che si lascia scoprire.