Eventi: un concerto per un ponte di cultura
Presentate a palazzo del Pegaso “Piccole Fragilissime Note”, due serate in memoria di Paolo Benvegnù, in programma a Foiano della Chiana (Arezzo) ed a Fiesole, il 3 e 4 agosto
di Paola Scuffi
Firenze – “Piccole fragilissime note” per unire due città distanti ma oggi profondamente vicine: Foiano della Chiana (Arezzo) e Fiesole, dove il 3 e 4 agosto l’Orchestra multietnica di Arezzo, con la partecipazione speciale di Neri Marcorè, è un intreccio di voci, strumenti e memorie per celebrare Paolo Benvegnù – artista scomparso improvvisamente il 31 dicembre 2024 – che ha segnato la musica d’autore di questi ultimi trent’anni. Il titolo del concerto richiama “Piccoli fragilissimi film”, l’album ripubblicato nel 2024 a vent’anni dall’omonimo disco, che ha segnato una tappa fondamentale della carriera di Benvegnù.
I due appuntamenti intendono ricordare non solo il musicista, ma anche la voce poetica della nostra contemporaneità. Questo doppio evento, infatti, non è solo un concerto ma anche una dichiarazione d’intenti culturale e territoriale: Foiano e Fiesole, due luoghi simbolo della bellezza e della tradizione toscana, per custodire la memoria e promuovere una nuova visione dell’arte come bene collettivo, partendo dalla partecipazione, dalla pluralità dei linguaggi, dalla contaminazione tra mondi diversi.
“Come Consiglio regionale siamo particolarmente felici ed orgogliosi di ospitare questo evento che ha molte caratteristiche di straordinarietà”. Così il segretario questore dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea toscana Francesco Gazzetti, dando il “la” alla conferenza stampa a palazzo del Pegaso: “Il concerto non solo ricorderà un artista come Paolo Benvegnù, ma unirà anche due bellissimi territori della nostra Toscana, nel nome della musica e della cultura”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli: “questo gemellaggio tra le colline fiorentine, di Fiesole e quelle della Valdichiana, di Foiano, ricordano un artista che ci ha lasciato prematuramente, ma che continua a vivere grazie alla sua musica, per due serate, accompagnate dalla poesia di Neri Marcorè, che potranno essere anche malinconiche ma che abbracceranno il cuore di tutti”.
Lo sanno bene i sindaci. Come ricordato dal primo cittadino di Foiano, Jacopo Franci: “questi eventi fanno bene alla cultura dei nostri paesi, dove la storia ed i valori importanti dell’Orchestra multietnica si uniscono alla bellezza dei territori toscani, per rendere onore e celebrare Paolo Benvegnù”. Soprattutto in un momento particolare della nostra storia, ha commentato la Sindaca di Fiesole, Cristina Scaletti: “in un dialogo tra due città, per creare ponti attraverso la musica, con questa presentazione nel Media Center Sassoli, dedicato a chi ha fatto dell’unione l’ideale della propria vita”. E sul grande messaggio della cultura che unisce, Scaletti ha ricordato la candidatura di Fiesole, nel 2028, a capitale nazionale della Cultura, “e mi auguro – ha affermato – anche dell’unità e della pace, per sentirci tutti cittadini del mondo”.
“Piccole fragilissime note”, come ricordato dal direttore dell’Orchestra multietnica Luca Baldini, si articola in un percorso musicale e narrativo che intreccia le sonorità dell’Orchestra, diretta da Enrico Fink, con la sensibilità interpretativa di Neri Marcorè, insieme sul palco a I Benvegnù, il gruppo che ha seguito Paolo negli ultimi anni. La produzione è di Officine della Cultura e Vertigo Music. “Per me che sono stato a fianco di Paolo il ricordo sarà anche doloroso, ma sarà bello elaborare insieme una sorta di lutto collettivo, facendo conoscere un artista che ha lasciato il segno; Paolo scriveva: ‘C’è un ponte tra gli argini dell’inconsistenza’, e quel ponte prende forma e si costruisce attraverso eventi come questi concerti”. Grazie alla musica ma anche al lavoro di chi crede nella forza della cultura, come Claudio Bertini, dell’organizzazione dell’Estate fiesolana.
In conferenza stampa, grazie ad un video, anche Neri Marcorè, che ha piegato le ragioni della sua presenza: “Mi ha spinto un vuoto, perché con Paolo non ci siamo mai conosciuti, ci siamo sentiti tante volte per telefono, abbiamo anche inciso lo stesso pezzo, ma a distanza. Dovevamo incontrarci, ma non ci siamo riusciti; questo evento è un modo per ricordare e recuperare un amico mancato”.