25 Giugno 2025

Irpet: approvato il bilancio consuntivo 2024

Sì a maggioranza alla proposta di delibera con 21 voti favorevoli e 8 astenuti. L’atto illustrato dal presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd)

Comunicato stampa n. 0732
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Firenze – Sì a maggioranza con 21 voti favorevoli (Pd, Italia Viva e gruppo Misto – Europa Verde) e 8 astensioni (Fratelli d’Italia, Lega e gruppo Misto – Merito e Lealtà) al bilancio consuntivo 2024 di Irpet. L’atto è stato illustrato in Aula dal presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd) che ha spiegato: “Il bilancio ha chiuso con un utile di 494mila euro, in leggero aumento rispetto al consuntivo del 2023” e “si procede alla destinazione dell’utile con il 20 per cento accantonato a fondo riserva, a copertura di perdite future, pari a 98mila e 871 euro, e il restante 80 per cento, pari a 395mila euro, viene restituito alla Regione”.

Il valore della produzione è stato pari a oltre 3 milioni e 634mila euro, mentre i costi della produzione sono stati pari a oltre 3 milioni e 177mila euro.

“L’utile in crescita rispetto all’anno precedente – ha detto Marco Casucci (Gruppo misto- Merito e Lealtà) esprimendo il voto di astensione – e la gestione finanziaria apparentemente solida ci sembrano il segno di una corretta amministrazione delle risorse con il contenimento dei costi operativi”. “Tuttavia – aggiunge – pur apprezzandone il lavoro, con un approccio costruttivo di opposizione, evidenzio che Irpet ha rispettato i limiti di spesa del personale” ma “riteniamo necessario monitorare il trend crescente dei costi del personale” poiché “la spesa pubblica deve essere finalizzata ad efficienza e performance”.

Casucci ha evidenziato il crollo delle immobilizzazioni e l’assenza di nuovi investimenti, che “suscitano perplessità sulla capacità dell’ente di pianificare nel tempo il fabbisogno strumentale”. Infine, sulla proposta di destinazione dell’utile “andrebbe reinvestito in attività di ricerca, innovazione metodologica e nel potenziamento delle collaborazioni con università”. “Il rischio – ha concluso – è quello di adottare una logica troppo ragionieristica, perciò sollecitiamo approccio meno conservativo nella gestione patrimoniale e contabile”.

(testo a cura di Benedetta Bernocchi e Luca Martinelli)

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