28 Maggio 2025

Canoni livellari: per l’affrancazione via libera a una proposta di legge al Parlamento

L’atto, voluto da Irene Galletti (M5S), è stato approvato dall’Aula a maggioranza. Approvato anche un ordine del giorno collegato per un abbattimento fino al 75 per cento dei corrispettivi

Comunicato stampa n. 566
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Firenze – Approvata dal Consiglio regionale una proposta di legge al Parlamento dal titolo ‘Norme per l’affrancazione dai canoni livellari’. Insieme alla proposta di legge è stato approvato un ordine del giorno collegato. Entrambi i provvedimenti hanno ricevuto voto favorevole a maggioranza.

La proposta di legge, nata per iniziativa della consigliera Irene Galletti (M5S) e a lungo discussa in commissione, si collega alla necessità di regolamentare la procedura di affrancazione dei canoni livellari, a seguito dell’emersione di rinnovate richieste di pagamento di canone, da parte di soggetti concedenti.

Come ha spiegato Galletti illustrando l’atto in Aula (compito cedutole dal presidente della commissione Sviluppo economico e rurale Gianni Anselmi del Pd), si è deciso di intervenire dopo che in alcuni territori, soprattutto nel pisano e sulla costa massese e lucchese, è stato chiesto il pagamento dei canoni livellari, soprattutto dalla Asl nord-ovest. “Intendiamo consentire ai livellari di affrancare i beni immobili su cui insiste il livello, e di uscire da una situazione che è diventata difficile, perché ci sono state varie stratificazioni nel tempo – ha spiegato Galletti –. I livellari sono proprietari a tutti gli effetti del bene però esiste una distorsione giuridica. Il problema è riemerso con le Asl a seguito di vari passaggi dei beni immobili”. Le richieste di pagamento da parte delle Asl sono state sospese ma non cancellate. “L’usucapione non è applicabile, l’affrancazione sembra essere l’unico metodo possibile – ha detto ancora Galletti –, per questo abbiamo redatto questa legge”. La realtà economica e sociale è completamente diversa rispetto a quella in cui i ‘livelli’ nacquero. Occorre, attraverso un intervento normativo statale, dare la possibilità di affrancarsi per gli attuali livellari, soggetti spesso ignari dell’esistenza stessa del canone. L’intervento normativo, ed il suo rimando a fonti relative all’affrancamento nei casi di enfiteusi e prestazioni fondiarie, trova una ratio ben precisa: il livello è stato nel tempo sovrapposto all’enfiteusi, confondendosi con essa, fino al punto di scomparire dalla codificazione civile fin dal 1865

In parallelo alla legge è stato presentato, sempre da Galletti, un ordine del giorno che impegna il Presidente e la Giunta Regionale ad “attivarsi, per quanto di competenza e sollecitando, ove necessario, l’emanazione di uno specifico atto a livello nazionale, affinché gli enti possano effettuare un abbattimento fino al 75 per cento sul corrispettivo nel caso in cui i beni siano stati acquistati in buona fede e negli ultimi due atti dispositivi non compaia l’iscrizione del livello”.

Secondo Elena Meini (Lega) ad oggi già a tutti gli effetti i canoni livellari sono paragonati a enfiteusi. “Questa proposta di legge, quindi, non va incontro alle esigente dei cittadini – ha affermato –, ma così come impostata è pura propaganda elettorale”. Per la consigliera esistono altri metodi per estinguere i livelli dimostrando la buona fede dell’acquirente, senza ricorrere al Parlamento.

Marco Martini (Pd) ha invece sottolineato la necessità di un provvedimento nazionale. “La Regione poteva chiedere una sospensione degli atti delle Asl e lo ha fatto, ma non può annullarli”, ha detto. “Occorre che la regola dei livelli sia annullata in qualche modo – ha aggiunto –, lo strumento che abbiamo messo in atto è quello di rivolgersi al Parlamento perché intervenga, non è possibile fare altrimenti”.

Galletti ha replicato che “è propaganda promettere l’affrancazione senza pagare nulla; dobbiamo muoverci rapidamente, e l’unica soluzione praticabile è quella della procedura nazionale”.

Meini, annunciando voto contrario alla proposta di legge e all’ordine del giorno, ha replicato che “ci sono esempi di annullamento dei canoni livellari dopo aver accertato la buona fede fatto in altre Regioni e c’è già una legge che stanno predisponendo parlamentari, che però non va nella direzione di questa proposta”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana