Mostra: i segni della nostra inciviltà nelle foto di Massimo D’Amato
È stato il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci ad inaugurare l’esposizione ‘Ritratti rifiutati’ nello spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi
Firenze – A palazzo del Pegaso, nello Spazio espositivo C.A. Ciampi (via de’ Pucci 16), è stata inaugurata la mostra fotografica “Ritratti rifiutati” di Massimo D’Amato. Insieme all’autore, sono intervenuti il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci e l’artista Fiorenza Mariotti.
“Una mostra che invita a serie riflessioni per chi fa parte delle istituzioni – ha detto Marco Casucci vicepresidente del Consiglio regionale – e ci invita ad agire per attuare politiche ambientali sempre più sostenibili. D’Amato è un ottimo fotografo che ha colto nel segno lanciando un atto di accusa verso la nostra società. Queste opere ci fanno capire che dobbiamo cambiare il nostro approccio per continuare a vivere nel nostro mondo rispettando maggiormente l’ambiente. Il tema del rispetto ambientale e il tema dell’acqua diventano centrali, perché tutto a Firenze finisce in Arno, anche i nostri rifiuti. Un altro tema suggerito è quello di limitare gli sprechi e i rifiuti alimentari, in un mondo che, in alcuni paesi, è ancora dominato dal tema della fame e delle risorse alimentari insufficienti. Andando a scavare in profondità nell’opera di D’Amato nasce spontanea la riflessione che, chi opera nelle istituzioni, deve impegnarsi ancora di più per la tutela e il rispetto dell’ambiente.”
“Trasformare il segno più evidente della insostenibilità ambientale e dell’inciviltà della nostra società dei consumi – scrive in catalogo il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – in un oggetto capace di suscitare stupore ed emozione. Questo “miracolo” o meglio questo rovesciamento di senso è ciò che riesce ad operare lo sguardo di Massimo D’Amato, fermato nelle sue bellissime fotografie. La gestione dei rifiuti è una delle grandi questioni che riguarda il nostro presente. Massimo D’Amato, girando con la sua bicicletta per le strade di Firenze, trova qua e là segni di questa inciviltà. Rifiuti lasciati in mezzo alla strada o ad una piazza. Rifiuti abbandonati nei corsi d’acqua. Spesso rifiuti alimentari. Altre volte oggetti perduti e dispersi nel contesto urbano. Il suo sguardo potenziato dalla macchina fotografica trasforma questi oggetti, questi scarti, in segni artistici, capaci di stupire, capaci di trasmettere emozioni.”
“Solo l’occhio di un artista poteva trovare forme di bellezza nelle cose che, gettate in strada o in Arno per incuria e inciviltà, erano divenute rifiuti – dice l’artista Fiorenza Mariotti – e nelle foto di Massimo D’Amato i rifiuti, che vediamo ogni giorno camminando per strada: bottiglie e bicchieri di plastica, vetri rotti, lattine di birra, bucce di banana… diventano altro, acquistano una diversa fisionomia. Ogni foto, scattata dall’alto senza prospettiva, ci sorprende offrendo al nostro sguardo qualcosa di nuovo, di mai visto così; in ogni ritratto rifiutato le cose, ai nostri occhi, assumono sembianze diverse, ci parlano. Ogni ritratto rifiutato è un documento, ha il valore di una denuncia. ‘Ritratti Rifiutati’ è un progetto dal grande impatto, non solo visivo. Pone ai visitatori in modo nuovo il problema dei rifiuti. Non evoca regole e divieti e non richiama inefficaci moralistici slogan per la sua soluzione al contrario ogni immagine, nella sua unicità e nella sua fragile bellezza, può far sentire ognuno corresponsabile e anche colpevole.”
“Il mio è un percorso un po’ ironico sulla situazione quotidiana a Firenze – ha detto il fotografo Massimo D’Amato – trovando per strada vari rifiuti abbandonati, con la riflessione amara che tutto finisce in Arno e la situazione dell’inquinamento del fiume è veramente molto preoccupante. Tutto il mio percorso porta a riflettere sui pericoli del non rispetto dell’ambiente e sulle montagne di rifiuti che arrivano fino all’Oceano. Un itinerario di incontri con oggetti di forma e materiale dei più svariati: piccoli, grandi, leggeri o pesanti, di plastica, vetro, polistirolo e una serie di ritratti di rifiuti. ‘Ritratti Rifiutati’, così si è trasformato il progetto degli oggetti indistinti; chi appenderebbe alla parete del salotto una busta di plastica che galleggia? Tutti i “ritratti” sono fotografati dall’alto -senza prospettiva- e ogni rifiuto, isolato dal contesto, diventa esemplare unico; se lo guardi in orizzontale, sembra in equilibrio precario. Le immagini contengono i dati del tempo e del luogo: sono la prova di un delitto! Una denuncia per cambiare il nostro modo di agire e rispettare maggiormente l’ambiente in cui viviamo. “
La mostra sarà visitabile fino al 18 gennaio dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19; il sabato dalle 10 alle 13.
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Massimo D’Amato
Professionista dal 1981. Le tematiche affrontate, in autonomia o collaborazione con amministrazioni territoriali, sono la memoria storica, il lavoro, l’immigrazione e cittadinanza. Alcuni progetti: le mostre fotografiche “AbbanDonarsi” (2015, Azienda Sanitaria di Firenze) “Lontano da Touba – Misticismo islamico tra Senegal e Italia” (2012, Università di Firenze); “Colori
Diversi” (2009, Unicoop Firenze – Anffas Firenze), “Ko phiripè e vaktesa – Rom macedoni e kosovari a Firenze” (2008, Comune di Firenze), “Il Padule della Memoria – la strage di Fucecchio”
(2004, Regione Toscana); i volumi storico/fotografici “La fabbrica di Boccadarno – Storia della
Motofides a Marina di Pisa” (Felici Editore 2008), “Vite Narrate – Vicende e Passioni a Bagno
a Ripoli nel 900” (Protagon 2007), “Un paese minerario e la sua cooperativa di consumo”
(Polistampa 2007). Nel 2012 ha partecipato alla 1° Biennale Internationale Casablanca con
una serie di immagini realizzate in Marocco. Da alcuni anni è impegnato in progetti di arte
partecipata e nell’organizzazione di mostre nel quartiere di Santa Croce a Firenze.
Le dichiarazioni in video
La dichiarazione di Marco Casucci, vicepresidente del Consiglio regionale
La dichiarazione di Fiorenza Mariotti, critica d’arte
La dichiarazione di Massimo D’Amato, fotografo