Eventi: ‘Echi dal passato’ attraverso radio d’epoca
Presentata a palazzo del Pegaso la prima edizione dell’esposizione. Marco Casucci: “Uno strumento fondamentale nella costruzione dello spirito di unità nazionale”
di Paola Scuffi
Firenze – Non solo un’esposizione ma soprattutto l’occasione di viaggiare nel tempo, grazie a “Echi dal passato”, prima edizione della mostra di radio d’epoca in corso di svolgimento al palazzo del Podestà di Montevarchi. L’esposizione, visitabile fino al prossimo 17 novembre, è stata organizzata dalla sezione Valdarno, associazione Radioamatori italiani, in collaborazione con il comune di Montevarchi e la Proloco cittadina. Oggi, lunedì 11 novembre, questo importante mezzo di comunicazione ha varcato le porte di palazzo del Pegaso, grazie ad una conferenza stampa dedicata all’iniziativa.
Come sottolineato da Marco Casucci, vicepresidente del Consiglio regionale: “Montevarchi, grazie alla lungimiranza dell’amministrazione comunale, sta ospitando una esposizione di pezzi unici, che hanno segnato la nostra storia; oggi abbiamo l’opportunità di ricordare tre ricorrenze fondamentali del mondo dell’informazione, i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, i 100 anni della radio italiana, ed i 70 anni di televisione italiana, a testimonianza di come il 2024 sia un anno di rilevante importanza”. “Ringrazio gli organizzatori della mostra – ha continuato il vicepresidente – che ci permettono di riflettere su un mezzo che si è evoluto nel tempo, grazie ai veri e propri passi da gigante della tecnologia, per utilizzarne al meglio funzioni e potenzialità, che rendono questo strumento al tempo stesso vecchio ma, anche, quanto mai attuale; non dimentichiamo – ha concluso Casucci – quanto la radio sia stata importante nella costruzione dello spirito di unità nazionale”.
“Come amministrazione non potevamo che accogliere con slancio la proposta degli organizzatori – ha confermato Sandra Nocentini, assessore alla Promozione del Territorio del Comune di Montevarchi – proprio per riflettere sul passato e poter guardare alle sfide del futuro, attraverso l’espressione del percorso della radiofrequenza, che ha già incontrato il favore della comunità e che guarda già alla prossima edizione, che sarà ancora più articolata e progettuale per le scuole”.
“E’ molto importante farsi conoscere dagli studenti, nati e cresciuti con i telefonini – ha confermato Piero Bagiardi, presidente dell’Associazione radioamatori italiani, sezione Valdarno – trasmettere loro il fascino della radio e dei segnali morse, spiegando chi siamo: i radioamatori sono una sorta di folla nascosta che diventa indispensabile negli eventi calamitosi, quando Internet salta, insieme a ogni social; non a caso, periodicamente, facciamo anche esercitazioni con la Protezione civile e la Prefettura”.
Marco Vacca, organizzatore della mostra, ha parlato della necessità di raccontare “il virus della radio”, ed ha lanciato un appello: “Guardate i pezzi unici della nostra esposizione, estrapolati nella maggior parte dei casi da carri armati ed aerei, e cercate soprattutto di cogliere la voce di chi vi ha transitato, lanciando ora messaggi di aiuto, di salvezza o di conforto”.
Come sottolineato dai relatori la mostra, che ha suscitato l’interesse della comunità e delle scuole del territorio, può essere vissuta come crescita individuale e antropologica: ogni apparecchio rappresenta un’epoca, un design, un progresso legato alla sua funzionalità, che ha permesso di superare lo spazio e il tempo, eliminando una prima barriera fisica rappresentata dalla distanza.
Ma come comunicavano i nostri antenati? I tanti apparecchi sono capaci di raccontarlo, a noi cogliere gli ingranaggi di quel mondo, per poi, magari, guardare all’oggi, caratterizzato da mezzi sempre più veloci e smart. Tutto è iniziato con Guglielmo Marconi, una eredità diventata interattività, che ha aperto la strada alla tecnologia, rivoluzionando il modo di diffondere la comunicazione, per essere sempre più “vicini e connessi”. Per entrare e apprezzare al meglio questo percorso, i radioamatori illustrano ai visitatori le varie tappe, rigorosamente accompagnate da voci, rumori e suoni di radiotrasmissioni.
Una full immersion nella storia della radio, per capire come tale mezzo di comunicazione sia presente nella vita quotidiana di ognuno di noi.
Le dichiarazioni in video
La dichiarazione di Marco Casucci, vicepresidente del Consiglio regionale
La dichiarazione di Sandra Nocentini, assessora alla Promozione del territorio del Comune di Montevarchi
La dichiarazione di Marco Vacca, organizzatore della mostra
La dichiarazione di Piero Bagiardi, presidente Associazione radioamatori italiani sezione Valdarno