Bollo auto: rendere valida esenzione per persone con disabilità a livello nazionale, mozione M5s
Approvata col voto unanime di Pd, Iv, Lega, M5s e Gruppo misto, accolti emendamenti del Partito democratico. “I registri hanno attualmente valenza regionale e chi si trasferisce deve ripresentare la domanda”

Car parking top view composition with outdoor scenery with green trees and marked asphalt with cars vector illustration (Credit by it.freepick.com)
Scarica ImmagineFirenze – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una mozione del Movimento 5 stelle, a firma della capogruppo Irene Galletti, sulla “non interoperabilità interregionale dell’esenzione del bollo auto per veicoli del nucleo familiare della persona con disabilità”. L’atto d’indirizzo, illustrato in Aula dalla consigliera Silvia Noferi (M5s) è stato approvato una volta accolti emendamenti del Partito democratico (primo firmatario Iacopo Melio), con il voto unanime di Partito democratico, Italia viva, Lega, Movimento 5 stelle e Gruppo misto-Merito e lealtà.
“L’esenzione dal bollo auto per i veicoli intestati a persone a disabilità richiedono una procedura che prevede una manifestazione di volontà, con presentazione di documentazione e indicazione della targa del veicolo”, ha spiegato in Aula Silvia Noferi. “Questi registri hanno un confine regionale e non sono visibili dalle altre Regioni. I problemi nascono per chi si trasferisce e non è al corrente che deve ripresentare la richiesta”.
La mozione impegna il presidente e la Giunta regionale “ad attivarsi, sia per quanto di propria competenza, che in sede di Conferenza Stato-Regioni, al fine di rendere la conoscenza, da parte dei registri regionali, della condizione-diritto di esenzione dal bollo auto della persona con disabilità operativa a livello nazionale, senza dover la persona reiterare più volte istanza per un diritto già accertato, dichiarato e iscritto nei registri. A tal fine, si possono utilizzare le tecnologie digitali esistenti, semplificando l’interazione delle persone con disabilità con la burocrazia”. La Regione è impegnata, inoltre, “a valutare, in relazione alle proprie competenze, la possibilità di creare un regime transitorio in cui, anche nel caso la persona abbia omesso di presentare alla regione di arrivo l’istanza, le eventuali posizioni arretrate siano sanate in senso retroattivo. Ciò, sulla base del principio per cui a mancare non sono i requisiti per il sorgere del diritto, né tantomeno l’accertamento e il riconoscimento degli stessi, bensì la mera capacità dei registri regionali di intercomunicare”.



