Eventi: Radicondoli Festival, al via il 13 luglio
Presentata a palazzo del Pegaso la XXXVIII edizione, dal titolo “Alfabeto interiore”. Cristina Giachi: “Nostro compito di amministratori regionali è quello di valorizzare queste esperienze, consentire loro di mantenere un presidio di altissima qualità nei luoghi della Toscana, in modo da far circolare queste energie che arricchiscono non soltanto i visitatori, ma anche gli abitanti”
di Paola Scuffi
Firenze – Vuoi leggere il mondo con occhi diversi? Tuffati nell’Alfabeto interiore del Radicondoli Festival, che torna dal 13 al 29 luglio e successivamente dal 6 all’8 settembre, con un ricco programma di teatro, musica, incontri, stage di formazione. Un mix di codici, che conferma Radicondoli un’officina creativa dove trovano armonia differenti linguaggi e un luogo dove si creano legami fra artisti, attori, professionisti e comunità. La manifestazione, con la direzione di Massimo Luconi, avrà tra gli ospiti Fausto Russo Alesi, Maddalena Crippa, Franco Arminio, Luca Lazzareschi, Lino Musella e molti altri.
A presentare la XXXVIII edizione, la presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale, Cristina Giachi: “Un Festival di grande tradizione, che mette in mostra artisti e registi di prima grandezza del teatro contemporaneo, ma anche con una anteprima ‘Paesaggi contemporanei’, con mostre, performance, installazioni site-specific e sonore; l’appuntamento di Radicondoli contribuisce a definire il profilo culturale della Toscana, che racconta di questi luoghi bellissimi della nostra regione, dove da anni è radicata una esperienza di cultura contemporanea che coinvolge la popolazione e attira moltissimi visitatori. Nostro compito di amministratori regionali è quello di valorizzare queste esperienze, consentire loro di mantenere un presidio di altissima qualità nei luoghi della Toscana, in modo da far circolare queste energie che arricchiscono non soltanto i visitatori, ma anche gli abitanti”. “Un fattore di orgoglio e di responsabilità – ha sottolineato Giachi – che contribuisce a definire la nostra stessa identità, propria della Toscana diffusa, da scoprire attraverso la cultura, che è un po’ come l’aria che respiriamo”.
Anche il sindaco di Radicondoli, Francesco Guarguaglini, ha spiegato come il Festival – all’interno di una vastissima attività culturale e associativa – rappresenti “il cuore pulsante di una ricchezza creativa di livello, legato al paesaggio e all’ambiente, ma soprattutto al calore della terra e della comunità”. Un vero e proprio “connubio vincente tra arte, paesaggio e persone; dove il paesaggio diventa la vera scenografia del Festival, grazie ad un uso molto semplice degli allestimenti tecnici e con la consapevolezza di organizzare un progetto sostenibile con attenzione al rapporto con il contesto ambientale”.
Come sottolineato anche dalla presidente dell’associazione Radicondoli Arte, Amabile Casagrande: “in un borgo piccolo come il nostro il Festival gioca un ruolo importante, nel costruire l’identità di una comunità in evoluzione, capace di affrontare grandi sfide”.
In un percorso in continua evoluzione, che quest’anno guarda all’Alfabeto interiore; per dirlo con Massimo Luconi, direttore del Festival: “Attraverso il teatro si può capire il mondo senza giudicarlo, trovare chiavi di interpretazione di una società che sta mettendo insieme i pezzi con l’aiuto della scienza, che però non riesce a dare tutte le risposte. Il teatro è uno spazio di resistenza in cui è possibile vivere esperienze che la tecnologia non è in grado di definire. Uno spazio sacrale ma nello stesso tempo aperto a differenti influssi, democratico e sincretico fra diverse culture, dove ognuno può portare la propria sensibilità: è il rifugio ma anche il luogo delle risposte alla complessità del mondo, può essere il nostro alfabeto interiore”.
Come più volte sottolineato nel corso della conferenza stampa: l’importanza di uno dei Festival più longevi della Toscana non sta solo nel fare spettacoli di livello, ma soprattutto nella capacità di interrogare le coscienze, ora attraverso il teatro, ora attraverso la poesia, come soluzioni per vivere e affrontare il mondo.
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Programma Festival
Franco Arminio, protagonista della poesia italiana, inaugurerà il festival sabato 13 luglio alle ore 21.30 con “Il sacro minore”, per ripercorrere i fili della sua poetica minimalista semplice e profonda, che porta a riflettere sulla sacralità delle piccole cose.
E la poesia, uno degli elementi che caratterizzano il festival, sarà presente con percorsi diversi ma di grande forza narrativa e di interesse sociale: basti pensare alla giornata dedicata alla Palestina e al Pakistan.
E continuando ad andare oltre i confini, in un’ottica di attenzione multiculturale, il festival ha sempre dialogato con vari paesi Europei e extraeuropei, attivando in particolare una collaborazione con la compagnia di teatro senegalese Phoenix Theatre, che quest’anno presenta una storia di forte tensione emotiva realizzata per il festival di Radicondoli.
Questa edizione del festival vuole dedicare una particolare attenzione alla nuova drammaturgia italiana con un campus per giovani attori, scrittori e registi, uno spazio interdisciplinare e multiculturale aperto al confronto fra i diversi professionisti dello spettacolo in un concreto confronto con la scrittura, con la produzione e la promozione dei testi teatrali.
Un evento speciale sarà dedicato a Luca Ronconi, con un incontro sulla pedagogia e sul lavoro teatrale di uno dei grandi registi contemporanei, con proiezione del documentario “La scuola d’estate, Luca Ronconi a Santa Cristina” di Iacopo Quadri.
Nel segno della continuità artistica non mancherà il ritorno dell’istrionica Maria Cassi con la sua poetica comica e surreale che presenta un viaggio nel mondo dell’umorismo.
Accanto ad artisti noti e di solida esperienza, nello spirito del festival di sostenere la nuova creatività, ci saranno anche artisti e compagnie giovani, e nel percorso di attenzione al mondo giovanile prosegue la collaborazione con l’Accademia Chigiana con il concerto degli allievi del corso di clarinetto.
Un’altra delle caratteristiche del festival è l’elaborazione di progetti drammaturgici fra parola e musica, in questa edizione il progetto sull’opera di Violeta Parra, cantante e artista di grande importanza per la musica e la cultura sudamericana degli anni 60.
Nel programma anche tre grandi concerti molto diversi nella tipologia e nelle atmosfere: la musica celtica del gruppo Whisky Trail, la grande voce di Awa Ly fra Africa e musica pop, e infine Nada, una delle più importanti interpreti della canzone italiana con un concerto su Piero Ciampi, cantautore che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica italiana degli anni ‘70.
Il 28 luglio si svolgerà la quindicesima edizione del Premio Radicondoli che assegnerà i premi per la sezione maestri, per la sezione giovani critici e per il particolare uso di nuove tecnologie.
Anche l’arte contemporanea avrà un suo importante spazio a complemento del Festival. Dal 13 luglio al 25 agosto si terrà “Paesaggi contemporanei”, un progetto di arte ambientale che afferma la dimensione multidisciplinare del festival di Radicondoli, con mostre, performance, installazioni site-specific e sonore a cura di Fabio Gori, collezionista e profondo esperto di arte contemporanea che affianca la direzione del festival nella sezione paesaggi contemporanei.
In programma anche la proiezione del film documentario White Cube a cura de Lo Schermo dell’Arte. Il film racconta la collaborazione tra l’artista olandese Renzo Martens e una cooperativa di lavoratori congolesi che ha permesso di costruire un centro d’arte contemporanea in un’ex piantagione in Congo.
Il Festival è realizzato grazie al contributo del Comune di Radicondoli, del Ministero della Cultura e della Regione Toscana.
Le dichiarazioni in video
La dichiarazione della presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale, Cristina Giachi
La dichiarazione del sindaco del sindaco di Radicondoli, Francesco Guarguaglini
La dichiarazione del direttore artistico del Festival di Radicondoli, Massimo Luconi