5 Marzo 2024

Poste: Ciuoffo, presidio fondamentale non negoziabile

In commissione Bilancio del Consiglio regionale l’assessore ribadisce la strategicità del servizio. Audizione richiesta dal consigliere della Lega Marco Casucci che ha riportato numerose criticità. Il Pd propone mozione per chiedere al Governo di ripensare la cessione di una quota della società

Comunicato stampa n. 0260
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Firenze – Il servizio di Poste “è un presidio fondamentale non negoziabile. Le scelte operate in periodo pandemico, riduzione orari e personale, non sono rientrate. Permangono criticità sul territorio. Come Regione abbiamo più volte sollecitato l’azienda, tuttavia senza esito”. Così l’assessore alle infrastrutture digitali e all’innovazione, Stefano Ciuoffo, in commissione Bilancio del Consiglio regionale, guidata da Giacomo Bugliani (Pd).

L’audizione, voluta dal consigliere della Lega Marco Casucci che ha riportato, e fatto mettere a verbale, tutta una serie di criticità arrivate direttamente da cittadini ed enti locali (piena apertura uffici a Caprese Michelangelo e Chiusi della Verna, installazione sportelli ATM ad Arezzo, Ponte a Buriano, Quarata, Chiani, installazione sportello postamat in zona Cortona, solo per fare alcuni esempi) è stata anche l’occasione per affrontare il Piano di privatizzazioni da 20miliardi del Governo e la cessione di quote tra il 10 e il 20 per cento di Poste Italiane. Cessione che tuttavia non farebbe venir meno il controllo pubblico, ha ricordato Casucci citando le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “In questo senso esprimo serenità”, ha precisato il consigliere.

Una serenità che non lascia tranquillo il Pd. È di Valentina Mercanti, infatti, la proposta di una mozione – inizialmente auspicata bipartisan ma che non troverà sponda nell’opposizione – per chiedere al Governo di ripensare la cessione e rivedere gli asset strategici dell’azienda. “Una società a maggioranza privata ha come obiettivo fare utili, non certo scopi sociali”.

E sugli utili 2023 di Poste il consigliere Andrea Pieroni, sempre Pd, è stato chiaro: “Su 2miliardi, 600milioni vanno alla Stato. È un’azienda che rende, a cui credo vada riconosciuto il merito di aver gestito un cambiamento epocale che non può però andare a decremento di servizi base come gli sportelli fisici, in alcuni casi unico presidio di servizio pubblico”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana