23 Gennaio 2024

Economia: attività della montagna, audizione delle associazioni di categoria

I rappresentanti di Confcooperative, Conflavoro, Coldiretti, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Confindustria e Confagricoltura ascoltati in seduta congiunta dalle commissioni Sviluppo economico, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd), e Aree interne, presieduta da Marco Niccolai (Pd)

Comunicato stampa n. 70
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Firenze – Voce unanime dai rappresentanti delle categorie economiche: spingere la legge al Parlamento per la fiscalità di vantaggio per le aree interne e poi, richieste di sostegno in termini di investimento e non di assistenzialismo. Questa mattina i rappresentanti di Confcooperative, Conflavoro, Coldiretti, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Confindustria, Confagricoltura della Toscana sono stati ascoltati in commissione congiunta Sviluppo economico e rurale, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd) e per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana, presieduta da Marco Niccolai (Pd) in merito ai ristori e ai contributi per le attività della montagna.

“È emersa l’esigenza di fare una seduta di confronto con il mondo delle categorie economiche – ha detto il presidente Marco Niccolai – perché con gli interventi per l’economia delle stazioni sciistiche della Toscana, con la legge dei custodi della montagna e il bando dei patti di comunità, sono state messe in campo misure di sostegno alle attività economiche e produttive delle zone cosiddette interne, sia in termini di ristoro che di investimento, rispetto alle quali è importante fare un check in termini di ricaduta economica e per capire gli elementi da migliorare”. Niccolai ha ricordato che “è in fase di avvio la programmazione dei fondi strutturali e che il Consiglio ha chiesto alla Giunta di riservare il 30 per cento dell’ammontare dei fondi, fino al 2027, alle aree interne, per un totale di circa 900milioni di euro”.

Apprezzamento è stato espresso da tutti i rappresentanti delle categorie economiche sia per il quadro innovativo di investimento messo in campo dalla Regione, che guarda allo sviluppo di queste zone e non a forme di assistenzialismo, sia per la legge al Parlamento sulla fiscalità di vantaggio. Alessandro Sottili di Confcooperative ha sottolineato la buona risposta delle istituzioni alla richiesta di contributi e l’importanza della sinergia tra pubblico e privato per la promozione dei bandi. Per Conflavoro ha parlato Enrico Fantini, che ha messo in evidenza la necessità di assicurare nelle aree interne i servizi base, come salute, trasporto e scuola, per avere il binomio residenza-lavoro, e l’importanza di sostenere le piccole imprese in tutti i settori. Angelo Corsetti di Coldiretti ha detto “la possibilità per le imprese di restare nelle aree interne è legata anche a una vicenda strutturale, quale la presenza dei cinghiali e dei lupi”; “dobbiamo salvaguardare la filiera della chianina” e “occorre un piano di abbattimento straordinario per poter svolgere la propria attività produttiva”. Daniele Barbetti di Confcommercio ha sottolineato “in questi territori, a fronte di un forte impegno, c’è una minor resa” ma “occorre trovare una soluzione per evitare lo spopolamento” e ha richiesto “nuovi incentivi per l’occupazione per i contratti tipici della stagionalità con durate breve”. “Mi sarebbe piaciuto avere un riscontro sulle domande presentate per i ristori anche per tipologie e casistiche” ha detto Laura Simoncini di Confartigianato ribadendo l’importanza sia di avere parametri diversi di rendicontazione, a seconda delle tipologie di attività, che di un “feed back su chi ha presentato richieste e di che tipo per orientare meglio le risorse”. Chiara di Sacco di Cna si è soffermata sulla necessità di aiutare le aziende presenti nelle aree interne anche cercando di superare il gap non solo legato agli investimenti ma anche dal punto di vista infrastrutturale. Gabriele Baccetti di Confindustria Toscana ha ribadito la necessità di “valutare periodicamente, via via che gli incentivi vanno a scadenza, il loro impatto sui territori” e di avere una panoramica sulle diverse tipologie di progetti presentati nelle diverse aree per avere indicazioni di politica industriale”.  Da Marco Neri di Confagricoltura alcune osservazioni sull’importanza di “far nascere e sostenere imprese nelle zone interne affinché non solo percepiscano contributi ma riescano poi a sostenersi in autonomia”.

Il capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli ha ricordato gli atti prodotti come “la riserva del 30per cento dei fondi europei”, la legge dei custodi della montagna che “ha dato un contributo per rafforzare 422 microaziende in Toscana sopra i 500 metri”, il mantenimento del “fondo per la forestazione”.  “Una risposta a questi territori dal punto di vista della custodia e della manutenzione- ha concluso – si può dare facendo squadra sul tema nazionale, sulla fiscalità di vantaggio per chiedere che sia estesa a comuni di aree interne”.

Il vicepresidente della seconda commissione Vittorio Fantozzi (FdI) ha ribadito il lascito della commissione per la prossima legislatura “quello di preparare un quadro strutturale degli interventi e non solo toppe per l’emergenza, con il recupero di queste aree che vanno riportate nella condizione di competere con il resto della regione”.

“Occorre – secondo Mario Puppa (Pd) – abbandonare la logica dello scarto secondo cui facciamo un sostegno caritatevole senza dare opportunità per crescere a quei territori che consideriamo un costo e improduttivi”, “bisogna, invece, andare verso l’equità territoriale che mette sullo stesso piano chi vive in città e nelle zone interne”.

Anche Elisa Tozzi (FdI) ha ribadito l’importanza della “fiscalità di vantaggio, un tema sul quale siamo tutti d’accordo”. “Bisogna però – ha aggiunto – andare oltre alle programmazione, misurare l’efficacia delle misure fino ad oggi messe in campo” e “rispondere alle vostre esigenze, portare avanti un’idea di semplificazione”.

Ha parlato di “coscienza culturale” Cristiano Benucci (Pd) perché “i problemi, le opportunità della montagna non sono le stesse delle altre aree” e “in montagna tenere aperta un’attività non è un fattore concorrenziale ma determinante per la tenuta sociale dell’intera comunità che ci vive intorno”. Secondo il consigliere “occorre un cambiamento culturale che faccia considerare l’importanza della montagna non come aree residuali e non come assistenzialismo”.

“L’ultima legge sugli incentivi che ha teso a semplificare è un risultato importante per la Regione – ha concluso Ilaria Bugetti – ovviamente ci sono alcune semplificazioni oltre le quali non si può andare, perché abbiamo bisogno, soprattutto per la parte della defiscalizzazione, del supporto del Governo che dia una mano ad alcune aree particolari”. “La scelta della Regione – ha ribadito Bugetti – è stata quella di provare a spingere e incentivare i bandi semplificando il più possibile, soprattutto sulle start up”. Bugetti ha ricordato che “la prossima settimana uscirà il bando ricerca e sviluppo per circa 125 milioni di euro”. Con orgoglio, Bugetti ha ricordato che “rispetto allo scorso settennato, la Regione è tra le più virtuose in Italia perché è riuscita a spendere tutto l’ammontare che le era stato assegnato”.

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