Regione: Bilancio, in Aula il pacchetto con la terza variazione
Gli atti sono stati illustrati da Giacomo Bugliani (Pd), presidente della commissione Affari istituzionali
Firenze – È iniziato in Aula il dibattito sulle modifiche alla Nota di aggiornamento – Defr 2023, sugli interventi normativi collegati alla terza variazione del bilancio di previsione 2023-2025 e alla terza variazione del Bilancio di previsione finanziario 2023-2025. Il pacchetto dei tre provvedimenti è stato illustrato in maniera congiunta al presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd).
Sono tre i capitoli principali della variazione che complessivamente ammonta a circa 32milioni: 10milioni come quota parte del pagamento della rata di ammortamento del mutuo da 47milioni e 500mila euro acceso per ripianare il debito sanitario; 6milioni 500mila euro per implementare il fondo di riserva regionale; 12milioni 500mila euro da destinare alla cultura. Bugliani ha spiegato che, per quanto riguarda l’aggiornamento del Documento economico e finanziario regionale 2023, sono stati aggiornati tutti i quadri finanziari dei 29 progetti che esso contiene. Tra gli interventi specifici, si segnalano
Il piano di razionalizzazione delle partecipate nell’esercizio 2023 già modificato quest’anno. Per quanto riguarda Ala Toscana, è stato deciso di variare lo statuto e prolungare per un breve periodo la società e consentire così alla società di redigere il business plan per lo sviluppo strategico futuro. Per Fidi Toscana, “la complessità delle operazioni legate alla cessione del pacchetto di maggioranza richiede più tempo del previsto” ha detto il consigliere, e quindi è prevista la cessazione al 30 aprile 2024 per la conclusione delle operazioni.
Bugliani ha sottolineato che ad essere valorizzato è soprattutto il settore della cultura: spiccano 8 milioni di contributi agli enti spettacolo, 1milione e 100mila euro al Maggio, 1milione al Carnevale di Viareggio 1milione; 660mila al Puccini; 1milione al sistema spettacolo dal vivo; 450mila euro a palazzo Strozzi; 425mila euro ai progetti di arte contemporanea.
Tra i tanti interventi elencati, infine, la realizzazione di reti irrigue in Valtiberina, un sostegno finanziario per interventi geotermici nella zona di Arcidosso, 600 mila euro alle scuole materne non statali, 500 mila euro al diritto allo studio, vari interventi sugli edifici scolastici ad Asciano, Pescaglia, Abbadia San Salvatore, 800 mila euro a Capannori per la realizzazione di una residenza per artisti, contributi al Demanio fluviale Arno e per la messa in sicurezza di alcune frazioni in vari comuni toscani.
Elisa Tozzi (FdI) ha commentato che anche in questo caso “manca un respiro strategico, mancano organicità e complementarietà che sarebbero necessarie, per dare un confronto sulle strategie dei fondi europei e di sviluppo e di coesione”. Secondo la consigliera, siamo al paradosso per cui alcuni enti locali hanno perso finanziamenti, dopo essere entrati nella graduatoria per gli interventi ministeriali, perché la Regione non ha concesso integrazioni; inoltre “la pioggia di contributi sull’edilizia scolastica dimostra che il settore ha bisogno di un revisione organica”. Infine Tozzi ha espresso dubbi “sull’improcrastinabilità di alcuni interventi quando c’è gente che ha ancora fango nelle case” e ha annunciato che il suo gruppo ha presentato emendamenti per dare risposte all’emergenza alluvione. “Occorre agire per macroaree, supportare i Comuni, gli enti locali dovrebbero diventar protagonisti nella programmazione, fare una concertazione più organica e funzionale” ha concluso.
Marco Casucci (Lega) ha commentato che “è difficile affrontare questa variazione senza avere in mente le difficoltà di tanti cittadini e i danni dell’alluvione, la situazione internazionale, il fatto che il sistema economico non tira più e che il 14% delle famiglie toscane vive in stato di povertà. Serve un confronto serio su tutto questo, e invece il governo toscano naviga a vista, senza una mappa”. A fronte di tutto questo “il Pd, invece di apprezzare la manovra sobria del governo nazionale, che punta a mantenere alti i consumi interni, grida all’attentato allo stato sociale”.
Per Casucci “questa variazione è una delusione, è imbarazzante, la filosofia è sempre quella degli interventi a pioggia che non seguono criteri di trasparenza, senza una strategia, non è più possibile andare avanti in questo modo. A questo si aggiunge la litigiosità della maggioranza, e a rimetterci sono i cittadini toscani”. Il consigliere ha annunciato che la Lega ha presentato un maxiemendamento per venire subito incontro alle esigenze di privati e aziende colpite dall’alluvione del 2 novembre scorso.
Massimiliano Baldini (Lega) ha ripercorso gli accadimenti recenti, ricordando che già prima degli eventi alluvionali si erano registrati danni soprattutto sulla costa, in luoghi come Torre del Lago nei giorni 30 e 31 ottobre, e che lo “stato di emergenza regionale è stato dichiarato con decreto tardi, quasi in pendant con lo stato di emergenza nazionale”.
Baldini ha ricordato che con la dichiarazione di emergenza regionale “la Giunta può attingere al bilancio regionale per interventi di sostegno a famiglie e imprese che hanno subito danni”. Dunque, ha proseguito il consigliere, è possibile intervenire perché in data antecedente allo stato di emergenza nazionale “che peraltro al momento coinvolge solo 5 province” c’è l’atto regionale, e il presidente della Regione deve essere sollecitato in questo senso. Baldini ha poi sottolineato le difficoltà che la commissione Affari istituzionali ha avuto a riunirsi e a lavorare e il fatto che alcune leggi regionali siano state riviste fino a essere snaturate: questo ha impedito la prevenzione e favorito atti come la costruzione di edifici sugli argini dei fiumi.
“Questo bilancio rimane in parte illegittimo – interviene il consigliere regionale Diego Petrucci (FdI) – lo dice la Corte dei Conti, mettendo in esecuzione una sentenza della Corte costituzionale, dove si dice che è illegittima la spesa che proviene dal fondo sanitario nazionale, usata per coprire l’ammortamento dei mutui e debiti del passato”. “Il fondo sanitario nazionale è quella cifra che il Governo mette a disposizione delle Regioni per finanziare i livelli essenziali di assistenza (Lea) e per dare una prestazione dignitosa ai cittadini. La Toscana ha sottratto dai Lea fino a 86milioni di euro, ridotti poi a 50 e che anche con questa variazione restano 38 per pagare i debiti fatti con scelte sbagliate”. “In questo bilancio circa 38milioni di euro destinati alla spesa sanitaria che dovevano accorciare liste d’attesa, garantire prestazioni sociali più adeguate, i servizi domiciliari sono finiti per ripianare debiti e per interventi sbagliati come per costruire ospedali che si sono allagati”. “E’ un bilancio che rinuncia a fare pianificazione, mi domando come mai si spendono 500mila euro per la caserma del comune di Bagnone o un milione di euro per l’anfiteatro del Leccio nel comune di Capalbio” e “perché non si interviene con un progetto di pianificazione nella difesa della costa a Marina di Pisa”.
(testo a cura di Federica Cioni, Cecilia Meli e Benedetta Bernocchi)
Enrico Sostegni (Pd), presidente della commissione Sanità e politiche sociali, non ci sta: “Il sistema sanitario attuale ha sì bisogno di essere ritoccato, ma è pretestuoso dire che la Regione Toscana ha buttato via i soldi in debiti; è giusto invece affermare che la Toscana ha investito per rifinanziare le prestazioni sanitarie, incidendo sulla qualità delle stesse”.
Giovanni Galli (Lega) ha invitato a riflettere su quanto accaduto il 2 novembre, e soprattutto sugli interventi mancati, a cominciare dalla messa in sicurezza del torrente Marina a Campi Bisenzio. In tale contesto si inserisce l’emendamento presentato dal consigliere, che invita tutti ad assumersi le proprie responsabilità.
Alessandro Capecchi (FdI), partendo dalla difficoltà nell’affrontare una manovra di bilancio così costruita, con emendamenti importanti dal punto di vista quantitativo, ha messo in evidenza che c’è di fronte alla necessità “di interventi necessari e urgenti”, negli atti si trovano invece “operazioni discrezionali politicamente e altri progetti che vengono rimodulati”. Sul fronte dell’emergenza alluvione, il consigliere ha illustrato un emendamento concreto: “serve riconoscere la rimodulazione delle tariffe idriche per andare incontro a imprese e cittadini che per liberare case e aziende dal fango sono costretti a un eccessivo consumo di acqua”.
Per Elena Meini (Lega) “è giusto che tutti abbiano pari dignità, perché non possono esserci comuni di serie A e di serie B, soprattutto oggi, vista la drammaticità del post alluvione nella nostra Regione”. La manovra, secondo la consigliera, presenta poste più che condivisibili, “ma ci sono anche finanziamenti a pioggia, che potevano essere rinviati al 2024”, ha affermato, portando ad esempio i loculi e un intervento per una chiesa. “E’ giusto che il Governo faccia la propria parte – ha concluso – ma è dovere morale e politico che la Toscana, anche con questa variazione di bilancio, risponda alle aziende e alle famiglie in difficoltà”.
Marco Niccolai (Pd), in tema di interventi puntuali, ha ricordato il milione di euro per i ristori alle attività economiche danneggiate dal cambiamento climatico, che “vedrà i comprensori sciistici della nostra regione avere un sostegno importante”; e l’azione a favore della diga di Montedoglio. “Serve una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici”, ha sottolineato. “La Regione sta dando dei segnali concreti e ci auguriamo che la stessa attenzione venga dal Governo nazionale – ha concluso Niccolai – visto che il commissario ha a disposizione, dall’esecutivo nazionale, solo 5 miliardi di euro per far fronte all’emergenza alluvione”.
“Il Governo Renzi nel 2014 varò Italia sicura e poi il Governo Conte azzerò completamente il progetto, senza che altre forze di maggioranza proferissero parola”. Così ha esordito Maurizio Sguanci (Italia Viva), per concentrarsi poi sulla terza variazione di bilancio, “atto politico di una amministrazione, guidato dal principio della sussidiarietà, nell’interesse della comunità toscana”. “A fronte di quanto accaduto con gli eventi alluvionali del 2 novembre – ha concluso – le risorse dovranno essere allocate dove necessario, per andare incontro a tutti coloro che sono in grave difficoltà”.
Valentina Mercanti (PD) ha evidenziato la situazione drammatica che ha colpito le province di Firenze, di Prato, di Pistoia e di Pisa con gli eventi alluvionali, “ma le risorse destinate alle variazioni di bilancio non sono destinate a interventi non prioritari, ma sono fondi importanti per la funzione di sussidiarietà assunta dalla Regione nei confronti di territori coinvolti”. Senza il nostro intervento, ha aggiunto, “alcuni Comuni non riescono a realizzare interventi considerati prioritari e quindi il nostro supporto agli enti locali diventa decisivo. Verranno fatti provvedimenti successivi ad hoc per l’alluvione, ma i problemi esistono anche in altri territori della nostra regione. Positiva la variazione di bilancio, speriamo nell’aiuto dello stato per quanto riguarda gli interventi per gli eventi alluvionali”.
Secondo Torselli Francesco (Fratelli Italia), “sembra di vedere una regione lenta, che non offre risposte adeguate ai cittadini, per quanto riguarda opere infrastrutturali come il Corridoio tirrenico, il ponte di Fibbiana e la variante di Lucca. Ci sembra di vedere progetti che non partono”. Anche per quanto riguarda Fidi Toscana “il progetto di modifica parte male, anche se le premesse erano buone, e sembra destinato a soffrire una lunga agonia”. Torselli ha segnalato che mentre “10 milioni vanno a risanare i debiti della sanità toscana, slittano al 2024 i finanziamenti destinati a migliorare la qualità delle nostre strutture scolastiche”. Ha poi ricordato che “per tre volte è mancato il numero legale in Prima Commissione per colpa di una maggioranza che dimostra le sue incertezze. Adesso, per la Toscana, tutte le colpe ricadono sul governo Meloni e nessuno si assume le colpe attribuibili ai ritardi del governo regionale”. Riguardo ai fondi da destinare all’alluvione, ha aggiunto ancora, “siamo dalla parte di Giani e dell’assessore Monni, ma dobbiamo constatare che non c’è un euro stanziato per l’alluvione da destinare alle cinque province colpite dai danni più gravi. I cittadini non capiscono queste mancanze e questi rinvii”. E ha concluso: “Le persone parlano di una politica lontana, e infatti mettiamo soldi per il Festival pucciniano, per il Carnevale e per il Maggio musicale, ma manca un segnale diretto per integrare il fondo per l’alluvione”.