Pesca dilettantistica: il 15 per cento delle acque interne in concessione alle associazioni
La legge, illustrata in Aula, da Mario Puppa (Pd) passa a maggioranza con 22 voti favorevoli e 13 contrari
Firenze – Dare il 15 per cento delle acque interne in concessione alle associazioni di pescatori per le attività di pesca dilettantistica. La legge che interviene sulla gestione delle risorse ittiche e sulla regolamentazione della pesca nelle acque interne (7/2005), è stata approvata a maggioranza dall’Aula dopo un acceso dibattito e una sospensione per mancanza del numero legale.
L’atto, illustrato dal vicepresidente della commissione Sviluppo economico e rurale Mario Puppa (Pd) ha ricevuto 22 voti favorevoli e 13 contrari.
L’atto si è reso necessario per assicurare un miglior presidio dei corpi idrici di interesse per la pesca, in relazione alla tutela della fauna ittica ed alla promozione dell’attività alieutica. Come ha spiegato Puppa “la concessione è rilasciata a titolo gratuito per una durata non superiore a dieci anni previo svolgimento di procedure di selezione idonee ad assicurare il rispetto dei principi di trasparenza, di non discriminazione e di efficienza”. La durata della concessione, gli obblighi del concessionario e le modalità di pesca consentite sono fissati nel disciplinare di concessione.
La concessione mira a circoscrivere la sua applicazione solo all’attività di pesca sportiva, senza investire le competenze di un demanio idrico. Oltre a questo, nell’atto si inseriscono delle articolazioni che specificano quali sono gli impegni del concessionario, soprattutto nella predisposizione di un documento programmatico, nel quale si stabiliscono le attività di gestione delle acque che non si limitano solo ad una regolamentazione e gestione dell’accesso del pescatore, ma ad una gestione dell’ambiente sotto l’aspetto dei ripopolamenti, della tutela e vigilanza ittica con il coinvolgimento del concessionario a livello globale. Riguardo all’impegno economico dell’utente che frequenta queste zone, si chiarisce che il concessionario può richiedere, a titolo di sostegno delle spese gestionali, una tessera associativa.
Puppa ha ricordato che la proposta di legge era arrivata in commissione, prevedendo che fosse data in concessione la totalità dei corsi d’acqua “la percentuale delle acque da dare in concessione si è ridotta dal 100 per cento al 15 per cento” e – ha aggiunto – “si tratta di una legge sperimentale per la Toscana e faremo una verifica più avanti”. Infine, ci sarà la possibilità da parte del concessionario di poter chiedere agli utenti a titolo di contributo, oltre alla tessera, un tesserino autorizzativo, dal pagamento del quale saranno esentati i minori di 12 anni, le persone con disabilità e gli over 70”.
Elena Meini (Lega) ha ripercorso l’iter di questa proposta di legge, ricordando che quella arrivata tre mesi fa e illustrata in commissione e sulla quale sono state fatte le audizioni era completamente diversa da quella presentata oggi in Aula. “Credo – ha detto – che questo atto sia un pastrocchio politico, prima di tutto perché le associazioni udite si sono espresse sulla prima proposta di legge ma non sulla seconda completamente diversa e i pareri espressi sono stati negativi tranne quelli di un’unica associazione”. Meini domanda “con quali presupposti votiamo una proposta di legge fatta sulla base di una promessa, senza una struttura chiara e perché privatizziamo alcuni tratti di fiume”.
Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) ribadisce che questo atto coinvolge “pubblica amministrazione e beni comuni. Alcune associazioni si sono espresse contro la privatizzazione di alcuni tratti di fiume – ricorda – mentre altre hanno evidenziato l’aspetto ludico sportivo e legato al turismo”. Il consigliere ha sottolineato l’importanza di conservare e tutelare il patrimonio ittico, di mantenere l’equilibrio ambientale e dell’equilibrio ecologico dei nostri fiumi.
“Ritengo che questa legge sia un punto di equilibrio tra quella che avevamo ricevuto dalla Giunta dove si prevedeva di dare anche il 100 per cento delle acque in concessione – ha detto Vincenzo Ceccarelli (Pd) – e una limitazione che abbiamo introdotto al 15 per cento con un emendamento assorbito nell’ambito della commissione”. “In altre Regioni, come in Veneto e Lombardia è possibile dare in concessione il 100 per cento”. “Gli emendamenti prevedono – precisa il consigliere – che per l’accesso alle zone date in concessione, quindi regolamentate, quando non ci sono gare, gli under 12 e gli over 70 possano accedervi gratuitamente e in più prevediamo che gli uffici della Regione ogni anno facciano una verifica su gestione e investimenti”.
Irene Galletti (Movimento 5 stelle) è intervenuta per ribadire” il cambiamento nella proposta di legge”, per sottolineare come “non siano state fatte le audizioni sulla legge nuova” e che “tutte le associazioni della consulta regionale per la pesca, eccetto una, hanno bocciato per intero la proposta”.