17 Ottobre 2023

Agricoltura: Ente terre toscane, sì a bilancio d’esercizio 2022

La proposta di delibera ha ricevuto il parere favorevole a maggioranza in commissione Sviluppo economico e rurale con il sì del Pd, l’astensione di Fratelli d’Italia e il no a M5S. Utile pari a 598mila euro. Presidente Ilaria Bugetti (Pd): “Sfruttare a pieno tutte le potenzialità della Banca della Terra”

comunicato n. 01059
Stampa/Salva
Condividi

di

Firenze – Si chiude con un utile pari a 598mila euro il bilancio di esercizio 2022 di Ente Terre Regionali Toscane in diminuzione del 5.45per cento rispetto al 2021 pari a 632mila769 euro. La proposta di delibera ha ricevuto parere favorevole a maggioranza in commissione Sviluppo economico presieduta da Ilaria Bugetti (Pd) con il voto favorevole del Pd, l’astensione di Fratelli d’Italia e il voto contrario del M5S. Ad illustrare il bilancio in commissione il direttore Giovanni Sordi, che ha ricordato che la mission dell’Ente è quella di “sviluppare iniziative in termini di ricerca, sperimentazione e dimostrazione in campo agricolo e forestale”. All’ente sono affidate diverse funzioni, tra le quali la gestione della banca della terra come strumento per favorire l’accesso dell’imprenditoria ai terreni agricoli e forestali; l’approvazione di indirizzi operativi per la gestione dei beni del patrimonio agricolo forestale regionale (PAFR) anche determinando gli obiettivi da conseguire in termini di proventi; la verifica di conformità dei piani di gestione dei complessi agricoli forestali adottati dagli enti gestori; la gestione delle aziende agricole e di altre superfici agricole e forestali di sua proprietà. L’ente si occupa, inoltre di tutelare e valorizzare le produzioni agricole e forestali e le risorse genetiche autoctone toscane; di gestire il parco stalloni regionale; di promuovere, coordinare e attuare interventi di gestione forestale sostenibile e di sviluppo dell’economia verde e di coordinare l’iniziativa “Centomila orti in Toscana”.

Parlando di numeri il valore della produzione registra un incremento del 13,91per cento rispetto all’esercizio precedente, passando da 3 milioni 660mila euro del 2021 a 4milioni169mila del 2022 dei quali i ricavi delle vendite e delle prestazioni registrano un incremento del 9,88per cento, da 3milioni 133mila a 3milioni 442mila. Nei ricavi rientrano i contributi per l’attuazione del piano di attività per 728mila euro; il contributo ordinario per il funzionamento per 500mila euro; 130mila euro dalla Regione per la copertura delle spese annuali di personale a seguito della rimodulazione della dotazione organica e ancora, i contributi per l’erogazione di benefici a terzi pari a 37mila.519euro di cui 18mila come contributo di 240mila destinato all’azienda agricola di Suvignano. Riguardo ai costi della produzione si attestano a 3milioni 405mila euro registrando un incremento del 17,89per cento rispetto al 2021 il cui importo era pari a 2milioni889mila. Tra i costi segnaliamo gli acquisti di beni ammontano a 326mila euro con un aumento ( +29,5%) imputabile principalmente al maggior costo sostenuto per l’acquisto di carburante (+ 27.280,00) e per i costi sostenuti per il Progetto MA4SURE (Mediterranean Agroecosystems for Sustainability and Resilience under Climate Change) per  36mila euro. L’acquisto di servizi ammonta a 1milione244mila euro in crescita del 18,65 per cento rispetto al 2021, principalmente per maggiori spese per le utenze, per manutenzione e assistenza, per maggiori spese sostenute per i servizi della Banca Germoplasma. Il personale ha un costo di un milione315mila euro con un incremento del 14,60per cento rispetto al 2021

Il direttore ha parlato della tenuta di Alberese, “una delle aziende biologiche più grandi d’Europa, il cui indirizzo produttivo è zootecnico, cerealicolo e foraggero, ad esclusione di una parte residuale di bosco”. “E’ sede della banca regionale del germoplasma” – ha aggiunto –  “e le attività in pieno campo sono finalizzate al mantenimento degli animali equini e bovini di razza maremmana allevati in purezza allo stato brado”. Sordi ha ricordato la collaborazione pluriennale con Alce Nera per la produzione della varietà di pasta del senatore Cappelli “ e  dell’”accordo con il consorzio agrario di Siena per la coltivazione dei grandi antichi”.  “Buone le produzioni anche per le cerealicole – continua-. Nonostante la siccità, la produzione di foraggio ha superato i 10mila quintali e buone anche le rese di grano e avena mentre il girasole non ha avuto risultati di buon livello”.

Sordi ha segnalato il problema degli ungulati che “limitano le aree di pascolo della vacca maremmana”, la “presenza del tomicus (una specie di coleottero) nella pineta granducale ormai endemico” e dei lupi. C’è stato anche un aumento degli utili e dei ricavi nel comparto agrituristico e per fattoria granducale. Nella tenuta di Cesa, Sordi ha ribadito “continua il discorso dell’innovazione, attività di promozione e innovazione del comparto agricolo” ed è lì che “si seguono i progetti europei”.  Inoltre, Sordi ha ricordato che si continua “la messa in sicurezza delle varietà autoctone e che le operazioni portano alla conservazioni di 776 specie a rischio estinzione e di 125 non più a rischio”. Del patrimonio agricolo forestale “sono stati messi in vendita alcuni beni per 525mila euro” e “stiamo aggiornando i piani di gestione forestale “. Attenzione va alla banca della terra “siamo a 7mila 500 ettari assegnati e si sta studiando la possibilità di inserimento anche dei privati nella banca della terra, mai avvenuto o possibilità di aggregazione per renderla più fruibile e attrattiva”. Sordi ha lamentato la “forte carenza di personale all’interno dell’Ente”.

A chiudere l’intervento della presidente Bugetti che ha ribadito “l’attività variegata e in crescita dell’Ente che riesce ad intercettare i finanziamenti europei” e “questo -aggiunge- denota una vivacità della struttura, nonostante le difficoltà legate al reperimento di personale, soprattutto per i butteri”. “Apprezziamo il lavoro quotidiano dell’Ente, il suo rafforzamento e ampliamento di tutti i settori”. “Sulla banca della terra -ha concluso Bugetti- dobbiamo spingere di più perché può essere collegata con i giovani con tutte le forme di imprenditoria”. L’auspicio della presidente è di “poter sfruttare a pieno tutte le potenzialità di questo patrimonio”.

 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana