2 Novembre 2021

Sanità: gli atti collegati alla comunicazione della Giunta

Approvata la proposta di risoluzione del Pd e una del M5s. Respinti, invece, gli altri atti di indirizzo: uno del M5s, cinque della Lega e tre di Fratelli d’Italia

Comunicato stampa n. 1110
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Sanità: garantire equilibrio economico e qualità dei servizi ai cittadini, approvata proposta di risoluzione del Pd

Proseguire con le iniziative per recuperare l’equilibrio economico del sistema sanitario regionale; non pregiudicare, pur contenendo i costi delle Asl, la qualità dell’assistenza sanitaria ai cittadini toscani; sollecitare il governo nazionale perché, oltre ad aumentare il Fondo sanitario nazionale per il prossimo triennio, garantisca la copertura delle maggiori spese già sostenute nel 2021 per fare fronte all’emergenza da Covid-19. Sono questi, tra gli altri, i punti principali dell’impegnativa della proposta di risoluzione presentata dal gruppo Pd, primo firmatario il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, e approvato dal Consiglio regionale con 22 voti a favore e 9 contrari.

Ceccarelli presentando la proposta di risoluzione ha anche chiesto di “continuare il pressing nei confronti del Governo affinché riconosca i due miliardi e mezzo di euro a ristoro delle Regioni per i maggiori costi sostenuti per l’emergenza Covid. Garantendo infine nella prossima manovra di bilancio tutti gli obiettivi per la nostra sanità toscana”.

Per conseguire gli obiettivi di medio e lungo periodo in materia di politiche della salute e garantire un adeguato organico al sistema sanitario toscano, anche alla luce delle opportunità derivanti dal Pnrr, prevede inoltre l’atto di indirizzo del Pd, che la Giunta d’intesa con le Asl, dovrà prestare attenzione a “valorizzare al massimo il ruolo del personale sanitario; a perseguire una programmazione del fabbisogno di personale” in modo che “risulti adeguata alle nuove sfide della sanità pubblica toscana”; a mettere in atto “strumenti regolamentativi e modelli organizzativi” che rendano “maggiormente attrattivo” lo svolgimento dell’attività professionale “nelle strutture sanitarie periferiche toscane, considerate più svantaggiate”.

Il Pd chiede alla Giunta anche di tenere conto, negli obiettivi della nuova programmazione socio-sanitaria regionale, “della necessità di mantenere alto il livello dei servizi del sistema sanitario toscano, pur garantendo la necessaria sostenibilità del sistema”, ponendo “particolare attenzione” al contesto della pandemia e delle sue future evoluzioni e agli elementi di innovazione richiesti dal Pnrr; l’obiettivo deve essere quello di avere “una sanità pubblica all’avanguardia e in grado di rispondere in modo sempre più efficace alle nuove sfide”.

Infine, alla Giunta viene chiesto di garantire, nel più generale percorso verso la manovra di bilancio per il 2022, “massima tempestività, anche intervenendo nella prossima variazione di bilancio, nell’assicurazione copertura finanziaria” all’investimento per l’estensione del sistema tranviario nell’area metropolitana fiorentina “per quanto attiene alle risorse rimodulate in favore dell’emergenza sanitaria”.

L’atto è stato anche auto-emendato dal Partito democratico, a firma dei consiglieri Ceccarelli, Pescini e Fratoni, mettendo in evidenza, tra le nuove sfide, l’abbattimento delle liste di attesa insieme al potenziamento della sanità territoriale.

Dai banchi dell’opposizione la replica del capogruppo Francesco Torselli che ha annunciato il voto contrario di Fratelli d’Italia: “C’è un passaggio che avrebbe necessitato la presenza del governatore Eugenio Giani. Manca un indirizzo. L’intervento del presidente Giani ha puntato dritto contro l’opposizione, additata di avere fatto interventi demagogici. Ma la realtà è che mancano 330 milioni di euro. In questa Aula nessuno pensa che il Covid non esista. Ci sono meno contagi, ma è la naturale evoluzione della pandemia. Difficile proseguire nella linea intrapresa fino a oggi. Non c’è volontà di tracciare una linea. Rimasto basito da un intervento di rottura”.

Contrario anche il voto della Lega, annunciato dal consigliere Andrea Ulmi: “Non ci interessa la forma, l’impegnativa alla Giunta del Partito Democratico su alcuni punti ci convince, ma non ce la sentiamo di firmare una cambiale in bianco. Il rientro del deficit è previsto con suggerimenti o aumento di deficit”.

Il consigliere del Partito democratico Andrea Vannucci si è detto: “Dispiaciuto dalle dichiarazioni dei colleghi Torselli e Ulmi, perché in questa proposta di risoluzione c’è tutto. Credo che davvero in questo documento ci sia lo spirito di risposta al Covid. Ci si concentra sul rapporto tra lo Stato e le Regioni. Noi dobbiamo dare risposte sul campo e poi si deve pensare a rimettere i conti apposto”.

Per il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi: “O c’è lo scostamento o non c’è, ma evidentemente c’è ed è significativo. La spesa sanitaria è fuori controllo per una parte. Si alla buona fede, ma non accettiamo gli schiaffi a chi chiede conto dell’andamento della spesa pubblica. Non accettiamo lezioni. Ci sono 330 milioni da rimettere a posto”.

Sanità: equilibrio economico, approvata all’unanimità una risoluzione M5s

di Benedetta Bernocchi

Approvata all’unanimità una risoluzione del Movimento 5 stelle, illustrata in Aula dalla capogruppo Irene Galletti, con la quale il Consiglio regionale impegna la Giunta a utilizzare le risorse disponibili, provenienti sia dal PNRR che dagli altri fondi anche per “finanziare la ricostituzione dei reparti essenziali negli ospedali minori, ubicati in località disagiate, aree interne ed insulari, in modo da liberare i nosocomi maggiori dal carico attuale, permettendo a chi abita nelle zone periferiche di poter avere accesso ai servizi essenziali in tempi rapidi”.

 Respinta dalla maggioranza, invecem una seconda proposta di risoluzione presentata dal Movimento 5 stelle per “utilizzare le risorse disponibili, provenienti sia dal PNRR che dagli altri fondi, per gestire il sistema sanitario dedicato a percorsi diagnostico terapeutico sociali non Covid e i relativi follow up, in modo separato dai percorsi Covid”, con la finalità di “evitare un allungamento delle liste d’attesa”. Si chiedeva anche alla Giunta di attivarsi nei confronti del Governo “affinché i tempi di attesa acquisiscano un peso determinante all’interno dei livelli delle previsioni dei livelli essenziali di assistenza così come definiti dal Governo centrale”.

Sanità: equilibrio economico e qualità dei servizi ai cittadini, respinti gli atti di indirizzo presentati dalla Lega

di Luca Martinelli

Sono state respinte le cinque proposte di risoluzione presentate dal gruppo della Lega. La prima, prima firmataria la consigliera Elena Meini, chiedeva alla Giunta di “scongiurare aumenti di tassazione” con i quali recuperare “risorse necessarie al raggiungimento dell’equilibrio di bilancio”.

Un secondo atto di indirizzo, prima firmataria la capogruppo Elisa Montemagni, invitava la Giunta ad attivare “una revisione dell’attuale sistema sanitario”, con l’obiettivo di superare “l’attuale sistema incentrato sulle tre maxi Asl” e ritornare, invece, a un “sistema di governante su base provinciale”, ridefinendo in tal senso anche le Zone Distretto e riprogrammando “in un’ottica di funzionalità e territorialità le strutture ospedaliere territoriali depotenziate a livello economico, umano e strumentale”. Inoltre si chiedeva alla Giunta di riferire, in sede di commissione Sanità, “in merito ai numeri e alla situazione del personale sanitario regionale”, con un focus sulle condizioni lavorative, per predisporre un piano dedicato al superamento della carenza di personale.

La risoluzione che ha per primo firmatario Marco Landi, chiedeva alla Giunta di “sollecitare l’istituzione dell’Osservatorio nazionale per la verifica dell’assistenza sanitaria nelle isole minori”; di escludere dalle misure di contenimento della spesa “i presidi sanitari e socio-sanitari insulari” e quelli sul continente cui fanno riferimento “i residenti delle isole toscane”; di redigere “uno specifico piano socio sanitario” per le isole toscane prevedendo il potenziamento dei servizi e della ppianta organica; di prevedere misure utili per reperire “operatori sanitari e socio-sanitari disponibili a prestare servizio nelle strutture insulari toscane”.

Respinto anche un ulteriore atto d’indirizzo con prima firmataria Elena Meini, con il quale si chiedeva alla Giunta di riferire, almeno ogni 15 giorni, alle commissioni Affari istituzionali, Sanità e Controllo “i risultati del monitoraggio della spesa sanitaria” e sulle “potenziali risorse individuate nella parte non sanitaria del bilancio da destinare alla copertura del preventivato disavanzo”; inoltre, di comunicare tempestivamente al Consiglio regionale nel caso in cui la Giunta decidesse “di caratterizzare la manovra economico finanziaria 2022 e pluriennale 2023/24 con aumento delle entrate”, rivedendo, ad esempio, “l’addizionale Irpef o il bollo auto”.

La proposta di risoluzione con prima firmataria Luciana Bartolini, chiedeva invece alla Giunta di attivarsi con le commissioni Sanità e Aree interne per promuovere un confronto periodico con l’assessore alla Sanità, per monitorare “la situazione della sanità nelle aree interne e insulari”; di escludere dalla misure di contenimento della spesa i presidi sanitari e socio-sanitari delle aree disagiate, periferiche e insulari; di redigere un piano di interventi per potenziare i servizi e la pianta organica dei presidi sanitari delle aree interne e insulari; di sollecitare il governo a rivedere i parametri entro cui le Regioni possono agire in tema di politiche socio-sanitarie, per garantire le prestazioni nelle aree più lontane dai centri urbani.

Sanità: respinti gli atti di indirizzo presentati da Fratelli d’Italia

di Paola Scuffi

Tre proposte di risoluzione collegate alla comunicazione della Giunta regionale, sulla situazione della sanità in Toscana, sono state presentate dal gruppo di Fratelli d’Italia e respinte dall’Aula del Consiglio regionale.

Con la prima – partendo dal disavanzo legato alle spese sanitarie “che di fatto mette in crisi la sostenibilità economica dell’intero sistema regionale, aggravata dalla mancanza di una attenta e puntuale programmazione, e sottolineando la necessità di affrontare le spese con ragionevole contezza delle risorse assegnate e con la massima trasparenza” – si impegna la Giunta a mettere la Commissione consiliare di inchiesta, recentemente istituita, “nelle condizioni di recepire nel minor tempo possibile,  ed in modo chiaro e dettagliato, le informazioni e i dati utili per accertare le cause e le responsabilità, considerato che la trasparenza è il presupposto della buona amministrazione”.

La seconda proposta di risoluzione, sempre del gruppo Fratelli d’Italia, si concentra sulla figura del nuovo direttore della Direzione sanità della Regione Toscana, “scelta fortemente rivendicata dalla politica locale e in particolar modo dal Governatore della Regione”, per invitare il presidente della Giunta regionale a “valutare con i responsabili tecnici competenti l’integrazione dell’avviso di selezione pubblica per il conferimento di tale incarico con un ulteriore requisito di ammissione legato al non aver ricoperto ruoli dirigenziali – o di pari responsabilità – in enti o aziende pubbliche che hanno chiuso i propri bilanci in passivo negli ultimi cinque anni”.

Nella terza e riconfermando il “giudizio negativo sulla gestione della sanità in Toscana”, si chiede alla Giunta di “presentare entro 10 giorni un documento di analisi concreta e puntuale della situazione economica e finanziaria e a rappresentare con trasparenza le scelte adottate e da adottare”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana