18 Gennaio 2023

Libri: nella storia di Rolando Bulletti si riflette la tragedia di ogni guerra

Gli interventi di Antonio Mazzeo presidente dell’Assemblea, Ilaria Bugetti consigliere regionale, Lisa Ciardi giornalista, Lorenzo Di Vecchio per ricordare l’esemplare vicenda raccontata nel libro di Maria Serena Quercioli

Comunicato stampa n. 0051
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Firenze – A presentare il libro “Rolando Bulletti. La tragedia del marinaio arruolato sul Cigno” è intervenuto Antonio Mazzeo, presidente dell’Assemblea regionale della Toscana, insieme a Ilaria Bugetti consigliere regionale, Lisa Ciardi giornalista, Lorenzo Di Vecchio già comandante della Polizia Municipale e l’autrice Maria Serena Quercioli.

La storia raccontata nel libro “Rolando Bulletti. La tragedia del marinaio arruolato sul Cigno”, Masso delle Fate Editore, conserva, a distanza di 80 anni, una sua attualità, la storia del giovane marinaio pratese prima dato disperso in mare e poi ritrovato, in seguito all’affondamento della Regia torpediniera Cigno il 16 aprile 1943 nel Canale di Sicilia, dimostra che le tragedie personali sono contenute in ogni guerra passata e presente, come quella che si combatte oggi in Ucraina.

Sembra la storia di un film quella che portò allo scambio di persone tra il giovane marinaio pratese Rolando Bulletti e il sergente fiorentino Athos D’Orazi, avendo indossato il marinaio il suo giubbotto di salvataggio.

Attraverso questa vicenda si ricostruisce un pezzo di storia italiana. Il libro di Maria Serena Quercioli racconta, attraverso documenti e le sue lettere personali, le vicende di Rolando Bulletti, un marinaio di Prato morto in combattimento durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu sepolto a Pantelleria col nome del suo sergente, il fiorentino Athos D’Orazi, perché durante l’affondamento della torpediniera Cigno aveva indossato il suo salvagente “attrezzato”. E anni dopo, proprio grazie a D’Orazi, il mistero si è chiarito e i resti del marinaio sono rientrati al cimitero di “La Querce” di Prato. Rolando aveva 22 anni e dalla Regia Marina scriveva tante lettere e cartoline alla fidanzata Tilde. Oggi queste pagine ingiallite raccontano la loro storia d’amore, ma sono anche un messaggio di speranza affinché nessuna guerra possa dividere più le famiglie.

Secondo Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana: “La storia di Rolando Bulletti è purtroppo la storia di una delle tante giovani vite spezzate dalle atrocità della seconda guerra mondiale. In questo libro c’è lo scambio epistolare con la sua amata Tilde, a quel tempo non c’erano l’email o WhatsApp, lo dico per i più giovani, quindi c’era l’attesa che la missiva arrivasse a destinazione e l’attesa di una possibile risposta. In questo libro si vive l’atrocità della guerra, la voglia di tornare, la grandezza dell’amore e le tante inquietudini che si vivevano in quel tempo. È un libro per non dimenticare, per dire ai ragazzi di non voltarsi dall’altra parte e sarebbe bello portarlo nelle scuole, far conoscere questa storia ai giovani di oggi.”

Per Ilaria Bugetticonsigliere regionale, il libro è scritto con chiarezza e la sintesi della vera cronista che da un episodio di storia locale riesce a ricostruire una vicenda esemplare. “Il primo ringraziamento va alla scrittrice Maria Serena Quercioli che ha reso possibile ricostruire e portare alla luce una delle tante storie della seconda guerra mondiale poco conosciute. È la storia di un ragazzo, ma può diventare la storia emblematica di tanti ragazzi che hanno combattuto per donarci il bene più prezioso che abbiamo: la democrazia. Una storia antica, ma anche attuale che testimonia i dolori e i drammi che abbiamo vissuto, ai quali si aggiunge anche il giallo per identificare l’identità di questo marinaio di Prato che all’inizio non era stato riconosciuto. Oggi viviamo altri momenti drammatici di guerra in Europa e non solo e quindi è una storia che ci porta riflettere anche sul nostro presente.”

Ricorda l’autrice Maria Serena Quercioli: “La mia ricerca ha permesso di ricostruire la vicenda dell’unico marinaio pratese morto in mare durante la Seconda Guerra Mondiale e vuole essere un tributo anche al coraggio di tutti quei marinai che trovarono la morte sparando l’ultimo colpo di cannone. Nelle lettere di Bulletti che abbiamo ritrovato è condensato l’impegno dei soldati italiani durante il conflitto e un unico desiderio: tornare a casa. Oggi non si scrivono più lettere dal fronte, ma gli orrori della guerra sono ben visibili e la prova è il conflitto in atto tra Russia-Ucraina.”

 

Le dichiarazioni in video

La dichiarazione del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo

 

La dichiarazione di Ilaria Bugetti, consigliere regionale

 

La dichiarazione dell’autrice Maria Serena Quercioli

 

La galleria fotografica

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana