5 Dicembre 2022

Europa: Regioni periferiche e marittime, risoluzione unanime della commissione

L’atto d’indirizzo passa all’esame dell’Aula nella seduta di domani e mercoledì. “Nuovo protagonismo nelle politiche di coesione, attenzione alle specificità territoriali. Nuovi trattati non dovranno danneggiare la coesione”

Comunicato stampa n. 1093
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Firenze – La commissione Europa, presieduta da Francesco Gazzetti (Pd) ha votato all’unanimità una proposta di risoluzione in merito all’esito della Conferenza delle Regioni periferiche marittime (Crpm) e sul ruolo della Toscana e delle Regioni per uno sviluppo equilibrato del territorio europeo. L’atto d’indirizzo d’iniziativa della stessa commissione, approvato nella seduta di questo pomeriggio, lunedì 5 dicembre, raccoglie e rilegge in chiave toscana gli spunti emersi nella 50esima Assemblea generale della Crpm, che si è tenuta ad Agios Nikolais, nell’isola di Creta, il 27 e 28 ottobre, dove si è discusso dell’uso dei fondi comunitari per le politiche di coesione e per gli investimenti strutturali e del ruolo dei territori nei processi di programmazione e di gestione delle risorse, stante le criticità del contesto internazionale attuale. Un’Assemblea durante la quale il presidente della Toscana, Eugenio Giani, è stato rieletto come vice presidente della Crpm con delega proprio alle politiche di coesione. La proposta di risoluzione unanime passa ora all’esame dell’Aula: è all’ordine del giorno della seduta di domani, martedì 6 e mercoledì 7 dicembre.

Il testo impegna la Giunta regionale “a portare avanti in sede comunitaria gli obiettivi emersi dalla 50esima Assemblea generale della Crpm dello scorso 27 e 28 ottobre in merito al necessario protagonismo e al ruolo delle Regioni periferiche marittime all’interno delle politiche di coesione”. In particolare, “a ribadire la necessità che le politiche dell’Ue – compresa l’attuazione della programmazione comunitaria 2021-2027 – vengano elaborate con una dimensione sempre più attenta alle specificità territoriali, prendendo in maggior considerazione la diversità economica, sociale e geografica dei territori dell’Ue nella definizione delle singole azioni di intervento e sostegno” e, “nell’eventualità che venga avviato un percorso volto a modificare i trattati Ue, si lavori per valorizzare il ruolo delle autorità regionali e locali sia nelle fasi preparatorie che in quelle di  implementazione di tale processo, ponendo come centrale il principio dell’armonizzazione delle politiche comunitarie guardando – come richiamato e discusso nell’assemblea dalla Crpm – all’obiettivo di ‘non danneggiare la coesione’ garantendo, in tal modo, un approccio di governance sempre più basato sul protagonismo dei territori”. La Giunta è chiamata anche “ad attivarsi, presso le sedi opportune, sempre nell’ottica di rafforzare la coesione, affinché vengano attivati percorsi idonei al superamento delle criticità riportate nella Risoluzione 2021/2079 (INI) del Parlamento europeo” e ad attivarsi “rispetto all’attuale fase sociale ed economica, sempre verso le Istituzioni europee affinché venga varato quanto prima un fondo comune per alleviare l’impatto della crisi energetica sulle imprese e sui consumatori, in aggiunta al primo quadro di interventi già promossi da Bruxelles (ad esempio, il tetto al prezzo del gas naturale, ad oggi comunque non sufficiente) e del governo italiano, facendo attenzione che tali misure non vadano, da un lato, ad incentivare azioni speculative e di cartello, dall’altro ad incidere sul principio di addizionalità che caratterizza le risorse provenienti dai fondi strutturali e dalle politiche di coesione”.

La proposta di risoluzione esprime anche “apprezzamento per la rielezione del presidente della Regione Toscana quale vicepresidente della Conferenza delle Regioni periferiche marittime, con delega alla politica di coesione” e condivide i punti salienti della Dichiarazione finale, adottata all’unanimità dalla Crpm il 28 ottobre 2022 a Creta: le autorità regionali e locali dovranno svolgere un ruolo importante nel lavoro preparatorio e per l’organizzazione di una Convenzione per la modifica dei trattati UE; si dovrà definire con chiarezza il principio di “non danneggiare la coesione” nei Trattati Ue; si dovranno trattare contemporaneamente le problematiche di sicurezza energetica, povertà energetica e crisi climatica, sostenendo una transizione energetica verde, sostenibile, territorialmente equilibrata e socialmente equa; si dovrà mantenere la solidarietà al centro del progetto europeo e inserire la “coesione climatica” come un importante obiettivo aggiuntivo, in modo da non dimenticare nessuna regione dell’UE a causa della sua vulnerabilità al cambiamento climatico; si dovrà prevedere un’unica politica di investimenti dopo il 2027, disciplinata da un quadro giuridico e strategico comune e imperniata sulla politica di coesione. Si dovranno garantire gli strumenti opportuni e la flessibilità per dialogare con le regioni non UE, soprattutto per i finanziamenti a gestione concorrente, per mettere a profitto tutto il potenziale delle regioni periferiche marittime.

“Ringrazio il vicepresidente Giovanni Galli, Irene Galletti e Gabriele Veneri per le proposte di miglioramento del testo, alcune delle quali sono state raccolte e armonizzate nel testo finale, così come le colleghe ed i colleghi del partito democratico a partire dalla vice presidente Anna Paris e Valentina Mercanti, Fausto Merlotti, Andrea Vannucci e Massimiliano Pescini per l’analisi e il fondamentale sostegno alla definizione di questa proposta di risoluzione. E grazie anche al collega Cristiano Benucci per la partecipazione alla seduta di oggi”.

Il vicepresidente della commissione Europa, Giovanni Galli (Lega) ha annunciato il voto favorevole e aperto a “possibili ulteriori contributi che porteremo eventualmente in Aula su proposta del portavoce dell’opposizione Marco Landi”.

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