Irpet: sì agli indirizzi proposti dalla Giunta
Il Consiglio regionale ha espresso parere positivo a maggioranza, registrando 28 voti a favore e 10 astenuti
di Paola Scuffi
Firenze – Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con 28 voti favorevoli e 10 astenuti, le linee di indirizzo per l’elaborazione del programma di attività di Irpet, definite dal governo regionale.
Entrando nel merito, per quanto concerne il 2023, il programma prevede una distinzione tra le attività istituzionali, che la legge istitutiva dell’Irpet attribuisce allo stesso attraverso il finanziamento ordinario, e le attività comuni, più direttamente connesse agli obiettivi dei fondi strutturali europei (Fse, Fesr, Feasr) e/o regionali, oltreché al loro specifico finanziamento.
Come illustrato dal presidente della commissione Affari Istituzionali Giacomo Bugliani (Pd) il piano di attività triennale 2023-2025 – come consuetudine – si articola invece in due principali assi: la ricerca di base, finalizzata all’acquisizione di competenze e strumenti per l’interpretazione e l’analisi del modello di sviluppo regionale e delle politiche pubbliche, e la ricerca finalizzata, orientata invece ad ottenere i risultati utili alla conoscenza dei meccanismi di funzionamento, e dei punti di forza e di debolezza del sistema economico, sociale, territoriale (sia a livello macro che micro), oltre che degli effetti prodotti dall’intervento pubblico sul libero mercato.
Marco Casucci (Lega) ha invitato il Consiglio regionale a prevedere la destinazione dei prossimi Fondi strutturali europei per far fronte alla crisi energetica e alla spirale inflazionistica. Il consigliere ha inoltre lamentato, nelle linee di indirizzo, il mancato riferimento al regionalismo differenziato, unitamente alla carenza di un rapporto continuo e costante con l’istituto.
Di “linee guida in larga parte condivisibili” ha parlato Francesco Torselli (FdI), che ha chiesto di inserire “uno studio analitico e dettagliato in merito alle correlazioni tra digital divide, livello e qualità dei servizi di telecomunicazioni, distribuzione delle imprese e scelta della residenzialità, con specifica attenzione all’analisi degli effetti nelle zone interne e montane”. Emendamento sottoscritto anche da Diego Petrucci, Vittorio Fantozzi e Gabriele Veneri, del gruppo Fratelli d’Italia, e recepito dal presidente della commissione Giacomo Bugliani. Il consigliere Petrucci, soffermandosi sull’importanza di superare il gap di infrastrutturazione digitale che caratterizza le aree interne e montane della nostra regione, ha utilizzato l’esempio della Dad, che consentirebbe agli studenti residenti nelle aree disagiate di poter minimizzare la distanza tra periferia e centro.
I contributi video
La dichiarazione di Giacomo Bugliani, presidente della commissione Affari istituzionali
La dichiarazione di Marco Casucci, consigliere regionale della Lega
La dichiarazione di Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia