Economia: esercizi commerciali, contenere i costi dei pagamenti tracciabili
Il Consiglio regionale approva all’unanimità la mozione presentata da Valentina Mercanti (Pd) ed emendata dal gruppo di Italia Viva
Firenze – Attivarsi nei confronti del Governo perché intervenga e preveda misure volte a ridurre, o azzerare, il peso delle commissioni applicate per l’accettazione di carte di credito e di debito, anche rafforzando le misure già introdotte in merito al credito d’imposta sul costo delle commissioni sostenute da chi accetta pagamenti tracciabili, per venire incontro alle richieste dei piccoli esercenti. È quanto chiede la mozione presentata dalla consigliera Valentina Mercanti (Pd), emendata dal gruppo di Italia Viva, e approvata dall’Aula all’unanimità nella seduta di ieri pomeriggio.
In sede di dichiarazione di voto, il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi ha sostento quanto scritto nell’atto di indirizzo parlando di un tema che tornerà presto all’attenzione dell’Aula e del Paese. “Abbiamo annunciato, e spero che il prossimo Governo lo voglia fare, una inversione di tendenza nel rapporto tra fisco e cittadini. Queste misure – ha detto – sono frutto di un’idea che vede commercianti, artigiani e professionisti, tendenzialmente evasori. Si è imposto l’obbligo del pos anche per transazioni minime in un regime che ancora riconosce, fino a prova contraria, la validità del contante. Questo vale – ha spiegato – per le dichiarazioni dei redditi. Ci sono spese che se non si fanno con documenti tracciabili non si possono detrarre in questo Paese, che pure regala miliardi di euro con il reddito di cittadinanza e che non è in grado di fare controlli sul lavoro, che non è in grado di organizzare un sistema fiscale degno di un paese occidentale e moderno”. Capecchi ha anche ricordato “alcuni provvedimenti del Governo Draghi che, con la scusa di togliere le commissioni, in realtà stringono ancora di più le maglie di quell’idea di presunzione dell’evasione fiscale”.